Lady Huawei torna in Cina
La figlia del magnate di Huawei era detenuta in Canada dal primo dicembre 2018.
GP
Meng Wanzhou, capo della finanza di Huawei e figlia del fondatore del colosso cinese della telecomunicazione, è stata ripresa mentre di imbarcava su un aereo che l’ha riportata in Cina.
Era stata fermata dalle Autorità canadesi il primo ottobre del 2018 perchè accusata dagli Stati Uniti di frode bancaria. Gli Usa avevano chiesto l’estradizione della Wanzhou nel loro Paese.
Non appena la notizia si è diffusa due cittadini canadesi, Michael Kovrig e Michale Spavor, detenuti in Cina dal 2018, sono stati rilasciati e sono in procinto di tornare a casa.
La storia di questi giorni parla della 49enne figlia di Ren Zhengfei, il miliardario fondatore di Huawei, che inneggia al suo Paese, mentre vi sta, finalmente, facendo ritorno. “Senza un Paese forte non avrei oggi la mia libertà. E’ il brillante rosso cinese che ha acceso il fuoco della fede nel mio cuore, ha illuminato i momenti più bui e mi ha condotto nel lungo viaggio verso casa. Nonostante tutti i colpi di scena, questo viaggio di ritorno è il più dolce verso casa”.
La propaganda del governo cinese soffia sulla vicenda e la sta pubblicizzando nel Paese urbi et orbi. Aldilà del comportamento scontata una domanda nasce spontanea. Le liberazioni della figlia del magnate cinese e dei due cittadini canadesi sono state rese possibili dall’iniziativa giudiziaria statunitense che ha sospeso sia l’accusa di frode bancaria che la richiesta di estradizione. Si tratta di un episodio isolato ed a se stante o del primo risultato delle mutate relazioni tra i due maggiori colossi mondiali dopo la telefonata tra i due leader?
Ovviamente ci auguriamo che sia solo l’inizio di un periodo nuovo di distensione e di collaborazione. Il mondo ne trarrebbe enormi benefici economici e sociali, prima che politici.
Non sarà, ammesso che si sia avviato, un percorso facile, tante le differenze culturali e politiche tra i due, ma se prevarranno buon senso e buona volontà non c’è nulla che non si possa superare.
Le recenti parole di Joe Biden: “Non vogliamo la guerra fredda con la Cina” lasciano ben sperare.
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