Lavrov attacca Di Maio
“Il piano italiano non è da politici seri” e parla di Luigi Di Maio come di un “infiltrato nello spazio media”
Gianvito Pugliese
Che i russi abbiano i nervi scoperti è chiaro a chiunque sia in buona fede. Contare su una guerra-lampo di 3/5 giorni e ritrovarsi al 93° giorno con poco più di un pugno di mosche in mano, con l’occidente, e non solo, tutto contro, Paesi finora neutrali che corrono a rifugiarsi nelle braccia dell’odiata Nato, aver avviato l’invasione per eliminare (almeno dal potere) Zelenskiy e ritrovarselo come un eroico leader, agli occhi del mondo, non è certo un brillante risultato. Aggiungi che per arrivare a conquistare Mariupol, ha perso almeno nove navi, ma peggio ha distrutto centinaia di città e villaggi, ha accumulato oltre 12mila denunzie circostanziate di crimini di guerra, costretto oltre dieci milioni di ucraini a lasciare provvisoriamente il proprio Paese, chiuso vie marittime che approvvigionavano di cibi essenziali, come il grano ed il mais, i Paesi africani, oggi ad alto rischio carestia ed il fallimento di Putin e la sua cricca è totale, senza se e senza ma.
Fino a quando potrà continuare a convincere i russi, mentendo spudoratamente che le perdite di militari russi sono minime, quando hanno superato i ventimila uomini (al 90% ed oltre ragazzini), quasi il doppio degli uomini perduti in Afghanistan in una guerra durata dal 1979 al 1989, che le sanzioni dell’occidente, sono una bazzecola, che la fuga delle aziende occidentali dalla Russia un piccolo incidente di percorso e che finanche il drastico rallentamento commerciale con le cinesi Lenovo e Xiaomi, giganti mondiali nei computer o negli smartphone, solo per citarne le maggiori, non siano prove inconfutabili di aver portato La Russia all’isolamento e di aver condannato il suo popolo, nel breve periodo, alla fame? Oggi le maggiori entrate, per i prezzi alle stelle di gas e petrolio, compensano parzialmente le colossali perdite, ma le sanzioni alla lunga chiuderanno alla Russia anche l’ultimo business.
Lavrov, ministro degli esseri russo, come tale vertice assoluto della diplomazia del Paese è la chiara dimostrazione di quanto la Russia sia allo sbando, nonostante il Cremlino faccia di tutto per nasconderlo ed ostentare ottimismo e sicurezza.
“La Crimea e il Donbass dovrebbero far parte dell’Ucraina con ampia autonomia. Bene, i politici seri che vogliono ottenere risultati, e non autopromozione presso il loro elettorato, non dovrebbero proporre tali cose”. Così si esprime il capo della diplomazia, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista a RT arabic sul “piano di pace proposto dall’Italia”. Affermare che politici seri non possono proporre una cosa del genere equivale ad accusarli di scarsa serietà, di essere cioè dei buffoni. E questo sarebbe un diplomatico? Neanche gli scaricatori di porto si esprimerebbero in tal modo.
Lavrov ha aggiunto che Mosca conosce da quanto pubblicato dalla stampa il contenuto del piano proposto dall’Italia per l’Ucraina, ma che ove fosse confermata l’autenticità del piano, presentato dai media, allora tali iniziative non sono serie e rammaricano.
Non pago aggiunge ancora, secondo Ria Novosti. : “Il signor Luigi Di Maio si è infiltrato così attivamente nello spazio dei media e sta promuovendo l’iniziativa italiana dei quattro punti. Ne abbiamo solo letto. Abbiamo letto che questa è un’iniziativa che può portare la pace tanto attesa”,. Poi ha concluso che: “Provoca un sentimento di rammarico per gli autori di questa iniziativa, per ciò che sta accadendo e per la loro conoscenza dell’argomento, la loro conoscenza della storia di questo problema”. Aumenta, cioè, la dose degli insulti, il campione della diplomazia.
Peccato che Dmytri Mevdeved abbia smentito di fatto, in un suo intervento, la mancata conoscenza diretta da parte russa del piano dell’Italia.
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Se questo è il top della diplomazia russa, Putin è davvero riuscito a distruggere, prima di una buona parte dell’Ucraina -come già fece in Cecenia- l’intera Russia. Ha ereditato un grande Paese e lo ha distrutto con la sua dittatura, basata su repressione e terrore, e l’affidamento dei poteri a yes man compiacenti inetti e corrotti.
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