Mosca oscena: Il Patriarca Kirill fomenta nuovamente alla guerra
Ennesimo sermone del Patriarca pro zar Putin.
Gianvito Pugliese
Nella Russia di Putin, purtroppo, non si salva proprio nulla, con le sole eccezioni del Bolshoi e dell’Ermitage. Solo uno dei più importanti corpi di ballo del mondo -ed annessa scuola di danza- ed il museo straordinario di San Pietroburgo, non hanno subito l’influenza negativa del novello zar, che con la cultura ha litigato fin da piccolo e che ha corrotto irreversibilmente tutta la Russia, anche grazie ad una macchina di propaganda del Cremlino ed alle sue sistematiche fake news, che con le loro menzogne hanno scientificamente annullato coscienza ed umanità di un popolo, plasmandolo come utile alle mira folli e crudeli del novello Gengis Can.
Kirill rappresenta l’apoteosi di quel sistema. E’ equiparabile, ma solo molto vagamente, a quegli Imam mussulmani che incitano alla violenza e al terrorismo, incuranti ed insensibili alle vittime innocenti che ne conseguiranno. Ma in questi casi si tratta di religiosi di basso livello, che la religione ufficiale ed i suoi leader disconoscono e condannano. Qui, oltre ad essere il vertice, la più alta autorità della Chiesa ortodossa di rito russo, non si sente una sola voce di dissenso nel clero. Paura di Putin o di Kirill o dei due messi insieme? Certo per alcuni si tratta di adesione ai “principi” del Patriarca e per altri di sottomessa paura. Ma cos’è un prete, un monaco, un pope che, dinanzi ad una istigazione alla violenza, ad un’assoluzione dei crimini e dei criminali di guerra, non urla alta e forte la sua indignazione e la sua presa di distanza? Devo precisarlo che schifezza di religioso sia?
Passiamo alla cronaca,
“Che il Signore ci aiuti a unirci in questo momento difficile per la nostra Patria, anche attorno al potere. È così che emergerà la vera solidarietà nel nostro popolo, così come la capacità di respingere i nemici esterni e interni e di costruire una vita con più bene, verità e amore”.
Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, capo supremo della Chiesa Ortodossa di rito russo, l’ortodossia più numerosa ed autorevole è quella di rito greco, torna a fomentare la guerra, durante l’omelia domenicale a Mosca.
Si tratta dell’ennesima volta che il capo della chiesa ortodossa russa, alleato di ferro di Putin, difende le operazioni militari di Mosca, considerando la guerra un baluardo contro la cultura decadente liberale occidentale.
Aldilà delle finte motivazioni di comodo, Kirill è solo uno dei tanti servi sciocchi di Putin, di cui la Russia è purtroppo gremita, ragion per cui, nonostante l’imminente default russo e le condizioni pietose del popolo russo, che le sanzioni occidentali faranno ulteriormente precipitare, la speranza di una destituzione di Putin ad opera degli oligarchi e del popolo appare ancora assai remota.
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