Musumeci, il Viminale ed Alan Freedman.
Povero Paese, in cui anche in momenti di grande affanno esiste solo la menzogna di parte. Flaiano diceva: la situazione è grave, ma non è seria.
Nello Musumeci, Governatore della Sicilia continua ad arrampicarsi sui muri lisci e, per quanto la politica ti abitui alla faccia tosta, c’è un limite per chiunque e, nel caso di specie, si avverte solo che si sia abituati a guardare ed osservare, qualità essenziali per un giornalista, insieme a quella, ancor più importante di saper ascoltare.
La sua ordinanza in materia di immigrazione, su cui le regioni non hanno competenza alcuna, essendo di pertinenza esclusiva dello Stato-Ministero interni- oltre ad essere manifestamente illegittima -ed il Viminale, dopo aver dichiarato che intendeva impugnarla dinanzi al Tar, oggi lo ha fatto- altro non è che un colossale spot elettorale, subordinato ai dictat del Segretario Nazionale della Lega. Certo la mia è solo l’opinione di uno che il diritto lo conosce e che in materia ha avuto le migliori scuole. Posso sbagliare, ma è assai improbabile sulla base di queste premesse fin troppo elementari. Come potrebbe mai un Governatore regionale sgombrare il suo territorio da tutti gli immigrati, non si capisce, dal momento che le forze dell’ordine dipendono dai prefetti, che a loro volta prendono istruzioni dal Viminale. E poi che fa? Li regala tutti alla collega calabrese Santelli, che per solidarietà politica li accoglie a braccia aperte? Ultimatum:”O sgombrate l’isola (Sicilia, non Lampedusa) da tutti i migranti entro 24 o…….”o chè Governatore?
Musumeci sostiene, infatti, che si tratterebbe di materia sanitaria, di competenza concorrente regionale, cioè da esercitare di concerto con lo Stato, e non contro lo stesso e le sue disposizioni, perchè la promiscuità e l’impossibilità di mantenere isolati i positivi, rispetto ai sani negli hot spot, unita alle fughe di qualche soggetto “irrequieto”, potrebbe contribuire alla diffusione del contagio.
Certo, per cui è materia sanitaria anche il trasporto pubblico e finanche il privato perchè sul treno, sull’aereo, sul traghetto, sull’auto può viaggiare l’infetto ergo il virus. E materia sanitaria è l’ordine pubblico perchè il Covid sui mezzi di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza a sirene spiegate potrebbe viaggiare anche più rapidamente e se un tutore dell’ordine pubblico, infetto ma asintomatico, dovesse avere una colluttazione con qualcuno, potrebbe infettarlo e contribuire alla diffusione del virus.
Il principe della risata Antonio de Curtis, in arte Totò, guarderebbe Musumeci e gli direbbe: “Ma mi faccia il piacere”.
Essendosi esposto un poco troppo, sono spuntate fuori le foto di Musumeci, giovane attivista missino, con Giorgio Almirante. I giovani missini, di quell’epoca io li ricordo fin troppo bene. Certo non è provato che fosse “un mazziere” ma il sospetto non è peregrino. D’altronde, crescendo magari si cambia ci si rende conto di errori ed eccessi. Ma Musumeci no! Che dice all’Aria che tira della 7? “Rivendico con orgoglio la mia appartenenza al MSI, respingo l’accusa di razzismo che mai ci appartenne e razzista sarà lei”, rivolto ad Alan Friedman. Orbene il Msi, prima della svolta di Pinuccio Tatarella in Alleanza Nazionale, era orgogliosamente erede del disciolto e, costituzionalmente improponibile, partito fascista. La leggi razziali, quelle per cui Arrigo Levi e la sua famiglia, tanto per fare un esempio, dovettero rifugiarsi in Argentina, le approvò e fece sue il partito fascista e non altri.
Francamente non ho capito, poi nel prosieguo della trasmissione, se gli inviti a Friedman a tornare in Sicilia fossero un modo di scusarsi per aver ecceduto o nascondevano una minaccia non troppo velata. Sta di fatto che Musumeci è riuscito a spubblicarsi e spubblicare la Sicilia, anche di fronte alla stampa internazionale, ma non è una novità da quelle parti, attesi i comportamenti e le dichiarazioni dei suoi amici leader nazionali.
Governatore Musumeci, capisco che è uno spot assai meno eclatante, ma occuparsi della sua Protezione civile che non trova prima di cinque giorni il cadavere di una donna, Viviana Parisi, a pochi metri da dove era stata vista viva e per più di due settimane i resti di Gioele, figlio di Viviana, che erano a duecento metri e sono stati ritrovati da un volontario ex carabiniere, invitato alle ricerche dal padre del bambino? No è? L’efficienza della protezione civile non serve vero? Quella non è competenza sua. E di chi? Di questa testata? Dei suoi lettori?
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