Navalny cornuto e mazziato.
Un titolo che rivendica l’orgoglio di essere meridionali e va spiegato a chi non lo è.
GP
Che significato ha il titolo di questo articolo? Un meridionale, come orgogliosamente meridionale e meridionalista è lavocenews.it, non ha alcun dubbio sul dignificato. E ‘una frase largamente diffusa ed in uso, soprattutto nel sud Italia per indicare chi oltre ad aver subito un torto evidente e pesante (le corna) ottiene a completamento anche una bella scaricata di mazzate. Un esempio: il truffato che finisce in carcere.
Navalny, appena atterrato a Mosca, non a Vnukovo dove sarebbe dovuto atterrare, ma in areroporto diverso dove il volo è stato dirottato all’ultimo miglio al controllo passaporti è stato fermato dalla polizia. Oggi Il giudice del Tribunale del municipio di Khimki ha confermato il fermo di Alexey Navalny condannandolo a 30 giorni di arresto. L’udienza farsa è stata tenuta in un Commissariato di Polizia e non in un regolare tibunale e l’avvocato di Navalny informata dell’udienza solo qualche minuto prima.
Ovviamente verrà proposto appello sostiene l’avvocatessa Olga Mikhalova, trovandoci di fronte ad una procedura totalmente illegale. Ma la vera questione di giocherà il 29 gennaio quando dovrebbe tenersi l’udienza sulla commutazione in pena effettiva dei 3 anni e 6 mesi di carcere comminati a Navalny nell’ambito del processo Yves Rocher, pena sinora sospesa in virtù della condizionale. che ora si vorrebbe revocare al principale oppositore di Vladimir Putin.
Navalny ha chiesto ai tanti suoi seguaci di manifestare in piazza, non per lui ma per la Russia, tenuta in scacco da uno zar da operetta seduto su un gasdotto. Putin teme le manifestazioni di piazza più di qualsiasi altra cosa e dunque Navalny invita a colpirlo nel suo punto debole. Come tutti i dittatori, Putin si nutre di consenso unanime, ottenuto col terrore, ma poco importa. Vederlo vacillare anche minimamente, terrorizza tutti i dittatori, nessuno escluso.
La mancanza del sia pur minimo senso del pudore del regime instaurato da Putin in Russia è allucinante. Sul caso Navalny dovrebbe cercare di far stendere un velo pietoso. Angela Merkel, che non è un signor nessuno, assicura il mondo di essere in possesso di prove inconfutabili del tentato avvelenamento di Navalny ad opera dei sicari di stato di Putin.
E Putin, rincara la dose, deve mostrare al mondo che la Russia è cosa sua. Non è solo un dittatore, reagisce con le logiche del capo mafia. Mi spiace per la Russia ma è così.
Ovviamente si è scatenata la diplomazia internazionale e se la Lituania chiede nuove sanzioni europee contro la Russia, dall’Alto Commissariato Onu, a Biden e Pompeo in Usa, alla maggior parte dei mimistri degli esteri europei, compreso il nostro, è un coro unanime che nel richiedere il rilascio ribadisce e minaccia la chiusura dei canali diplomatici finchè il Paese non dimostrerà il rispetto delle regole dei diritti umani.
Ovviamente il regime reagisce scompostamente, come da tradizione. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov: “la reazione entusiasta dei Paesi occidentali al ritorno di Alexey Navalny in Russia è dovuta alla volontà di distogliere l’attenzione della “profonda crisi” in cui versa “il modello di sviluppo liberale” . Lavrov dovrebbe bere meno Vodka prima delle conferenze stampa. Si ricorderebbe forse che il Muro di Berlino è caduto, il patto di Varsavia cancellato e con esso l’Unione Sovietica. Sono dichiarazioni semplicemente demenziali.
Spero francamente che la pressione dell’occidente sulla Russia non defletta senza risultati concreti e definitivi. Purtroppo in questa vicenda temo che la Cina non abbia nessuna voglia di entrare. Per loro il tema dei diritti umani è doloroso come un dente cariato purulento.
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