Nave logistica russa danneggiata. I russi non fanno evacuare i feriti da Mariupol

La notizia della nave russa viene da Kiev, Da Mosca silenzio, In copertina missili la inseguono.

Gianvito Pugliese

Giornata fiacca, dunque scelta obbligata partire dagli editoriali della migliore stampa internazionale. L’Ucraina ha reso noto di aver danneggiato una nave logistica della marina russa. L’attacco ucraino sarebbe avvenuto vicino a Snake Island, l’Isola dei serpenti dove, una settimana fa, le truppe russe sono state respinte in mare ed è oggi un simbolo della resistenza ucraina, Ma è anche un piccolo avamposto nel Mar Nero.

I rinnovati combattimenti intorno a Snake Island negli ultimi giorni fanno pensare ad una battaglia strategica russa per il totale controllo della costa occidentale del Mar Nero.

Serhiy Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa: “Grazie alle azioni dei nostri marinai della marina, la nave di supporto Vsevolod Bobrov ha preso fuoco: è una delle più recenti della flotta russa”.

Il ministero della Difesa russo non ha risposto a richieste di commento.

Le immagini satellitari di Maxar, una società privata statunitense, hanno mostrato probabili attacchi missilistici ad un mezzo da sbarco russo di classe Serna in quella zona. Le immagini hanno anche mostrato anche recenti danni agli edifici dell’isola.

La Russia sta affrontando gli esiti della controffensiva ucraina che li ha respinti ed ora il fronte di guerra è vicino al confine russo.

A Kiev, mogli e parenti dei combattenti ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal nel porto meridionale di Mariupol hanno marciato e urlato invocando il loro salvataggio. I russi ibtanto bombardano incessantemente le acciaierie, l’ultimo bastione dei difensori ucraini a Mariupol, distrutta, ma quasi tutta in mano rusa.

Maria Zimareva, il cui fratello è all’interno dell’acciaieria: “Voglio che tutti i difensori che sono lì tornino a casa in modo che possano vivere una vita normale con i loro figli e parenti. Se lo sono guadagnato. Perché gli altri possono camminare per le strade con i loro cari e loro non possono? Perché nessuno li aiuta?

Kiev sostiene di lavorare per salvare i militari, molti dei quali gravemente feriti. Iryna Vereshchuk, la vice di Zelenskiy: ” Abbiamo avviato un nuovo ciclo di negoziati attorno a una tabella di marcia per un’operazione (di evacuazione). E inizieremo con coloro che sono gravemente feriti”.

La Finlandia ieri ha annunciato di voler aderire alla NATO, e la Svezia la seguirà a ruota. Dunque l’espansione dell’alleanza militare occidentale che Putin mirava a prevenire in realtà l’ha provocata o almeno accelerata.

Mosca ha definito ostile l’annuncio della Finlandia e minacciato ritorsioni, comprese misure “tecniche militari” non specificate.

Lacrov: “Helsinki deve essere consapevole della responsabilità e delle conseguenze di una tale mossa”. Non hanno capito al Cremlino che più minacciano, più gli altri si affrettano ad essere accolti tra le braccia della Nato.

Il confine finlandese di 1.300 km (800 miglia) raddoppierà la lunghezza della frontiera tra l’alleanza guidata dagli Stati Uniti e la Russia, mettendo soldati NATO a poche ore di auto dalla periferia settentrionale di San Pietroburgo.

Ed ai fronti militari e strategico-diplomatici appena descritti, si aggiunge la guerra del gas.

Ieri si è intensificata la controversia sulle forniture di energia russe all’Europa. Mosca ha affermato che interromperà i flussi di gas verso la Germania, mentre Kiev ha affermato che non riaprirà il gasdotto che ha chiuso meno che non riprenda il controllo delle aree ora controllate dai combattenti filo-russi. I prezzi del gas in Europa sono aumentati.

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