Pasqua di guerra o la solita?
Pandemia e guerra in Ucraina, non è da stare allegri, ma Ruanda, Gaza ed i mille piccoli conflitti quotidiani?
Gianvito Pugliese
Ho letto, sia sui media da Colleghi, che sui social da cybernauti, che questa è una Pasqua molto diversa e alquanto triste. Alla pandemia, con un emergenza finita solo giuridicamente, ma con numeri di contagi e di morti ancora preoccupanti (e gli effetti di Pasqua e Pasquetta li misureremo a fine mese, primi di maggio), si è unita una guerra portata dalla Russia all’Ucraina. Conclusione: mai Pasqua peggiore!
Se la pandemia, è vero, non è ancora domata e ridotta a numeri accettabili, è pur vero che tra vaccini, medicinali e nuove terapie, sperimentate con successo, la situazione è parecchio. migliorata. Certo, muoiono ancora troppi e non tutti “colpevoli” di aver rifiutato la vaccinazione, e che quindi hanno sviluppato forme gravi o gravissime, spesso mortali. Muoiono anche, ma sono davvero pochi, pazienti vaccinati, finanche col boster, che sono fragili ed esposti a rischio per altre patologie di cui soffrono.
Di nuovo c’è la guerra. Capisco, è una guerra in Europa, alle nostre porte, con una Russia che, invasa l’Ucraina, che fortunatamente resiste, a giorni alterni dichiara solo di volersi difendere dalla Nato ed il giorno dopo di voler costruire militarmente un nuovo impero “Eurasia aperta, da Lisbona a Vladivostok”. Non è che la cosa, giustamente, ci tranquillizzi e di debba rendere sereni. La preoccupazione è legittima ma…….. c’è un ma.
Non è che perché non erano guerre “virali” sui social, come sui media non esistevano. Dal 24 febbraio il conflitto in Ucraina è “centrale”, sotto i riflettori di tutti gli organi d’informazione, il nostro compreso. Esistevano eccome. Una per tutte, il Ruanda, dove la quantità di civili morti è stata inenarrabile e le atrocità non sono certo mancate (in copertina). Era lontana, d’accordo, ma c’era, come c’è in permanenza una guerra non combattuta, se non a sprazzi ed episodi, dei palestinesi che vogliono liberare la loro terra dagli israeliani. Qualcuno mi spieghi perché i russi sono beceri invasori, e lo sono, e gli israeliani no. Oltre al fatto che Israele è incuneata in tutte le grandi economie mondiali, dov’è di fatto azionista, talvolta di maggioranza, non c’è ragione diversa. La resistenza ucraina è cosa giusta e valorosa e va aiutata senza se e senza ma. E la resistenza palestinese? Sporca, brutta e cattiva, come ce la descrive la stampa sionista o filo-sionista, o legittima e giusta anche la prima, ma ignorata da tutti o quasi?
In Ruanda è successa la cosa più scandalosa che possiamo immaginare. Durante i massacri, i caschi blu dell’Onu, che erano lì, sono stati portati via di gran carriera “perchè era pericoloso”, come se, durante una rapina in banca, polizia e carabinieri venissero mandati altrove per non esporli ad un conflitto a fuoco. Da quel giorno l’Onu si è auto dichiarata inutile, o meglio utile solo a passar lo stipendio a funzionari e personale, tanto è sempre Pantalone che paga,
Ruanda, striscia di Gaza sono solo gli esempi più eclatanti, poi ci sono centinaia di piccoli grandi conflitti, assolutamente oscuri. Piccoli per l’opinione pubblica, che li ignora, grandi per le popolazioni, che li vivono sulla propria pelle e ne muoiono.
Questa testata (ed io personalmente) si è battuta e continuerà a farlo per sostenere la resistenza ucraina, Lo ripeto: fornire a Kiev aerei e mezzi pesanti, per potersi salvare e salvare Mariupol e le altre città dai russi, è un imperativo categorico. Bucha insegna cosa avviene dove arrivano i russi. Ma detto doverosamente ciò, a parte il fatto che la guerra di Putin è materialmente guerra all’Ucraina, ma di fatto guerra alla Nato ed all’occidente, a cominciare dall’Europa, e quindi la sentiamo come una minaccia impellente, non c’è nulla di viveso da sempre.
A parole, noi popoli “civili” siamo tutti contrari alla guerra, ma poi le nostre fabbriche di armi fomentano piccole guerre, finanziando dittatorelli da repubblica delle banane, perchè le facciano e si riforniscano sempre di più di armi. In cambio ci darà solo diamanti, petrolio, metalli preziosi di cui abbonda il Paese, che diventa armato fino ai denti, magari di armi obsolete ed invendibili altrove, mentre il popolo muore di fame, di sete e di assenza di farmaci, medici ed ospedali.
Non piace ammetterlo ma le guerre c’erano anche prima della Pasqua 2022, ci sono state sempre, solo che non ci disturbavano, né impensierivano. E questa la vogliamo chiamare “civiltà”? Evviva!
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