Passano gli anni ma non gli idioti.

Fermiamo anche i morti e feriti da idiozia.

GP

Oggi 1 gennaio 2021 è un giorno particolare. Si porta via l’anno 2020 e tutti ci auguriamo che si porti appresso anche il fardello di guai che l’anno appena finito ci ha “generosamente” donato.

Festeggiarlo è quindi più che giusto e condivisibile, ma ancora una volta il primo dell’anno comincia con il triste bilancio dei botti della mezzanotte.

Abbiamo totalizzato in Italia un morto e 79 feriti, 23 dei quali hanno avuto necessità di ricovero. In diminuzione gli interventi dei vigili del fuoco che ammontano a 229. Lo scorso anno se ne registrarono 686.

Il primato delle chiamate al 115 spetta al Lazio 45, seguono Campania 40, Puglia 24, Veneto 19, Lombardia 18, Sicilia 17, Liguria 16. Se nessuna regione, purtroppo, è ancora tornata a segnare zero nuovi contagi, ben tredici sono a zero chiamate di soccorso nella notte di fine anno.

La vittima è un ragazzo di soli 13 anni. L’episodio è avvenuto ad Asti in un campo nomadi intorno a mezzanotte. La morte è stata constatata alle 00:37 ed è conseguenza dello scoppio di una batteria di petardi che lo ha colpito all’addome. Un morto ci fu pure a pochi attimi dall’arrivo del 2020.

Napoli, che tradizionalmente detiene il triste primato degli incidenti coi botti di fine anno, ha registrato 8 feriti. Non paragonabili ai 48 dello scorso anno, ma sempre troppi ed a Napoli si registra un episodio che è doveroso raccontare, sperando che sia l’ultimo del genere di cui siamo tenuti a scrivere.

Una donna di cinquantadue anni è stata medicata all’ospedale di Giugliano e poi trasferita d’urgenza al Cardarelli, dov’è ricoverata in attesa di un delicato intervento chirurgico. Dalla radiografia si è scoperto che la scheggia conficcatasi nel cranio è lunga 17 millimetri, dimensione eccessiva per un colpo d’arma da fuoco; in un primo tempo si era pensato ad un proiettile vagante. In realtà di tratta della scheggia di un petardo. I sanitari non nascondono le difficoltà dell’intervento, ma precisano che la scheggia fortunatamente ha provocato danni contenuti e avrebbe potuto provocare conseguenze molto più gravi se fosse penetrata in un altro punto della testa. La signora è stata vittima dell’infortunio mentre era scesa da casa per buttare la spazzatura.

Qualcuno mi potrà chiedere se alla fine di un anno che per Covid-19 ha mietuto in Italia 74.159 vittime, sia ragionevole prendersela tanto per un evento che non ha ucciso nessuno o solo uno. Non è così: una cosa è combattere con un virus, rimanere vittima di un attentato terroristico o di un conflitto a fuoco, che non è poi tanto raro nelle nostre città, altro è rimanere vittime (il tredicenne è morto, la cinquantaduenne la morte l’ha sfiorata), dell’imbecillità umana.

Per carità un bengala, una stella filante, un piccolo petardo legale stanno benissimo insieme alla champagne (o spumante per chi ama il prodotto nazionale), il panettone o il pandoro.

Scusate, cari lettori, se insisto: è gente senza criterio quella che va oltre e mette a repentaglio la propria e l’altrui incolumità per il “piacere immenso” di far scoppiare un botto i cui “danni collaterali” sono assolutamente imprevedibili.

Forse sarebbe il caso che il Viminale per il futuro, a cominciare dalle svariate feste patronali prossime, attivasse maggiori controlli delle forze dell’ordine. Bene far rispettare le disposizioni per la prevenzione della diffusione della pandemia, oggi di più che potremmo essere grazie al vaccino ad un passo dallo sconfiggerla, ma non è che “i morti e feriti da idiozia” siano, aldilà dei numeri, un fenomeno da ignorare, o anche sottovalutare.

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