Per Natale Italia zona rossa?
E’ in corso la riunione in video conferenza col premier per decidere probabili nomme restrittive per il periodo natalizio.
GP
Dopo l’incontro che ha consentito di ascoltare il parere non univoco delle Regioni e dei loro Governatori, ha avuto inizio la riunione in video conferenza col premier. All’odg i provvedimenti da adottare per proteggere il Paese nel periodo delle vacanze natalizie fino al 6 gennaio.
Partecipano Roberto Speranza (Leu), Dario Franceschini (Pd), Alfonso Bonafede (M5s), ill ministro agli Affari regionali Francesco Boccia ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Assente Teresa Bellanova per Italia viva, ma la sua assenza era prevista a causa di pregressi impegni a Bruxelles per la diffusione del Made in Italy.
C’è chi chiede, ed è la maggioranza, norme estremamente severe per il periodo natalizio per timore che, alla vigilia della campagna di vaccinazione ed in concomitanza con la somministrazione dei primi vaccini, il consueto rallentamento delle precauzioni causato dal periodo festivo possa alimentare la temuta “terza ondata”.
Misure da zona rossa per l’intero Paese avrebbe richiesto con forma nella riunione stato-regioni Luca Zaia, governatore del Veneto. Una richiesta in cui non è per nulla isolato, avendo trovando la condivisione di Francesco Boccia, Roberto Speranza e dei rappresentanti di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise e Marche.
Di tutt’altro avviso il governatore ligure Giovanni Toti, secondo il quale: “Adesso parliamo di ulteriori interventi normativi che cambiano il quadro, dove ce n’è bisogno io sono anche per fare la ‘zona viola’, non solo la zona rossa. Ci mancherebbe altro, dobbiamo preservare la salute dei cittadini. Ma dove non c’è bisogno, non vedo perché si debba fare una stretta ulteriore” .
Tanto per cambiare le posizioni divergono a seconda della situazione di ciascun territorio. Non è gradevole registrarlo ma, dove gli indici di diffusione del virus sono i peggiori ,si assiste a governatori che invocano provvedimenti estremamente rigidi per tutto il territorio nazionale. In poche crude parole non ci stanno a veder penalizzata la sola propria regione. perchè ciò significherebbe il fallimento, nell’immaginario collettivo. della loro politica sanitaria. Viceversa coloro che governano regioni con minori problemi di diffusione del virus non accettano passivamente norme univoche su tutto il territorio che, sempre nell’immaginario collettivo dei propri corregionali, suonerebbero come assurdamente punitive. perchè li condanna all’ennesime privazioni senza che la situazione sanitaria locale lo giustifichi e lo imponga.
Francesco Boccia tiene a far saper di aver sentito il Ministro dell’economia Roberto Gualtieri e che i provvedimenti da adottare comporterebbero immediati conseguenti ristori. Un tentativo di addolcire la pillola.
Italia Viva, che per i pregressi impegni della Bellanova non partecipa alla riunione con Conte tiene a precisare per bocca di Matteo Renzi: “sulle ulteriori misure da adottare il partito sosterrà lealmente la posizione del governo, purché si decida tempestivamente e si diano ai cittadini regole chiare”.
Vorrei sbagliare, ma nonostante gli appelli di qualche giorno fa del Presidente delle Regioni Stefano Bonaccini, affinchè per le giornate festive venissero umanamente mitigati i divieti di circolazione tra comuni, sembra che ci si stia preparando ad un vero e proprio lockdown delle festività.
Certo i danni delle ferie agostane li stiamo pagando con gli interessi da usura e questo motiva particolari cautele per le imminenti festività, ma la stanchezza comincia a venir fuori in tutta la sua virulenza e l’ennesimo bagno freddo, per quanto necessario, è difficilmente comprensibile in quelle regioni in cui il contagio sta calando sensibilmente con le attuali disposizioni.
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