Russia: a Brittney Griner nove anni per contrabbando di droga.

Biden trova “inaccettabile” la condanna della star del basket Usa. Si pensa a scambio di detenuti

Gianvito Pugliese

Brittney Griner, la trentunenne star del basket statunitense è stata condannata oggi dal tribunale russo di Khimki, alla periferia di Mosca a nove anni. L’entità della condanna è stata pronunziata dopo averla ritenuta colpevole di “possesso e traffico di droga”. I pubblici ministeri russi avevano chiesto nove anni e mezzo di reclusione.

La Griner era stata arrestata sei mesi or sono nell’aeroporto di Mosca, in quanto in possesso di olio di cannabis.

La cestista aveva riconosciuto di essere stata trovata il possesso di cartucce di vaporizzatori con l’olio di cannabis.  Ha aggiunto: “Mi chiamano pedina politica, ma io spero che la politica resti fuori da quest’aula“, ed ha implorato i giudici di non “mettere fine alla sua vita“. 

Joe Biden ha così commentato la sentenza nei confronti della star della pallacanestro statunitense: “Ci ricorda ancora una volta quello che il mondo già sa: la Russia tiene in carcere Griner erroneamente. La condanna è inaccettabile e chiedo alla Russia che venga rilasciata immediatamente“.

Non è escluso che potrebbe ora esserci uno scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia. Da un lato la star statunitense, che è stata anche multata per un milione di rubli ($ 16.990), e dall’altro Viktor Bout, un russo, attualmente detenuto in Usa condannato come un prolifico trafficante di armi.

Un’ipotesi che rende ancor meglio l’idea di cosa sia oggi la Russia di Putin, dove trovano ospitalità e protezione alcuni tra i peggiori mafiosi del mondo, in teoria protetti a condizione di non commettere reati in Russia ma, con la polizia russa come la conosciamo, è assai difficile che costoro siano indagati o anche semplicemente osservati. Mazzette e protezioni dello zar Vladimiro I ne fanno degli “intoccabili”.

Ciò che fa più specie, in un degrado morale senza eguali, sono le parole del patriarca ortodosso russo Kirill, già amico di Putin da quando erano entrambi spie del Kgb, che condanna l’occidente come “l’impero del male” e proclamata la Russia di Putin “difensore sommo della fede cristiana” e benedice da amorale, senza esitazione, l’invasione ed i crimini di guerra in Ucraina.

E’ appena il caso di precisare che a Griner era stata prescritta marijuana medica negli Stati Uniti. Lo scopo era alleviare il dolore da lesioni croniche, metodo di trattamento comune tra gli atleti di élite, in quanto provoca meno effetti collaterali rispetto ai comuni antidolorifici. Ovviamente i giudici russi hanno ignorato la circostanza. Gli avvocati della Griner preannunciano appello, per quanto possa servire in un Paese dove le sentenze le telecomanda Putin con la sua cricca.

D’altronde, chi ha seguito il caso Alexey Navalny sa bene cosa siamo i processi in Russia. Navalny fu condannato per aver lasciato la Russia senza autorizzazione, cosa che accadde mentre era in coma e fu trasportato in Germania con l’autorizzazione dei medici dell’ospedale siberiano dov’era detenuto, autorizzazione imposta dal Cremlino in risposta alle ferme richieste di Angela Merkel.

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