Salvini a Mondragone.

A Mondragone Salvini cerca inutilmente di tenere un comizio nella zona dei Palazzi ex Cirio. I centri sociali si oppongono..

Gianvito Pugliese

Non appena esploso un focolaio di Coronavirus in Campania, nella zona più degradata di Mondragone, il Segretario della Lega vi si è fiondato alla velocità della luce. “Sciacallo” lo ha definito più d’uno, che ha anche precisato: 1. il focolaio era esploso nella terra del Governatore De Luca, ai ferri corti col n.1 della Lega, dopo gli scambi recenti di “complimenti” ; 2. “gli untori”, di manzoniana memoria, li poteva indicare facilmente nei bulgari e rom “clandestini” ed “occupanti abusivi” dei palazzi ex-Cirio, già invisi ai residenti. I suoi avversari preferiti, insomma. Il terreno ideale dove fomentare la guerra tra poveri, storicamente, la più atroce. “Sciacallo”, mi pare un tantino esagerato. Vero che insulto chiama insulto, violenza pure, ed in politica assistiamo a tutto ormai, ma è nelle cose che l’opposizione cerchi di ostacolare chi governa. E l’emergenza nazionale? Mi direte. La vite quotidianamente stroncate di Italiani? Aggiungerete. Dettagli e danni collaterali, li definirà qualcuno. Il fatto è che Politici non se ne vedono, politicanti stazionano ad ogni angolo dei nostri centri urbani. Dai primi è logico aspettarsi il collaborare nel superiore interesse della nazione e del popolo, dai secondi solo attività utili ai loro padroni, che sono quelli che li foraggiano.

Di fatto i centri sociali, nonostante varie cariche di polizia di alleggerimento, tra slogan, cori contrari, gavettoni d’acqua -che hanno messo fuori uso l’impianto di amplificazione- hanno disturbato il comizio fino ad indurre i leghisti ad optare per la cancellazione. Peraltro, i fan leghisti erano davvero pochi, per cui…….

Il leader del Carroccio ha protestato rivendicando il proprio diritto di tenere comizi -e direi a ragione- ma è andato, come da copione, oltre la misura. Qualcuno, con espressione colorita, ha detto: “L’ha fatta fuori dal vaso”. Ha identificato nella camorra il mandante dei ragazzi dei centri sociali a lui ostili. Un ritornello già sentito con le Sardine.

Ora Salvini ci dovrebbe spiegare, ma lui non risponde MAI, fa la politica dei selfie, dei monologhi sui social, mai del confronto e delle risposte, soprattutto se imbarazzanti. Dicevo, ci dovrebbe spiegare, perché la camorra dovrebbe avercela con lui e con l’asse nazional-sovranista. Con i decreti sicurezza, dal momento in cui tutti o quasi gli immigrati sono diventati clandestini ed invisibili, privati di diritti, li ha buttati nelle “accoglienti” braccia del caporalato e dei clan di cui sono diventati mano d’opera a bassissimo costo. Un perseguitato, sequestrato e torturato, che ha rischiato di morire in mare, con poche probabilità di arrivare, non torna indietro neanche da morto. E per restare e poter andare nel Paese europeo al quale aspira -l’Italia è solo un Paese di transito- non può che vivere, e spesso morire, nelle barraccopoli gestite dai caporali, mettersi a disposizione dei boss per fiancheggiare i suoi uomini nelle attività criminali minori. Quelle che i malavitosi italiani non vogliono più fare.

Ma il regalo maggiore alla malavita organizzata tutta, comunque denominata, mafia, camorra, ndrangheta, sacra corona unita, è stata l’opposizione strenua alla vendita, in negozi autorizzati e controllati, delle droghe minori a scopo terapeutico. Avversarle e riaffidare il monopolio assoluto dell’approvvigionamento, distribuzione, vendita all’ingrosso e spaccio al dettaglio delle droghe tutte, alla malavita organizzata, sono sinonimi, per chiunque abbia un minimo di razionalità e non si lascia abbindolare da “odi di giornata”, inventati per distogliere da ciò che in realtà non ci si sforza neanche di mascherare.

Caro segretario leghista, lei, a parte la sceneggiata della ruspa contro la casa abusiva dei Casamonica, che, comunque, un operaio comune avrebbe demolito, da Ministro dell’Interno, non ha mosso un dito contro la criminalità organizzata. Verrebbe da pensar male. Ma non si è accorto che perde sempre più consenso? Si possono raccontare balle fino ad un certo punto, poi la mongolfiera implode ed il re resta nudo e spernacchiato.

In Campania, patria del grande Edoardo, il pernacchio è un’arte.

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