Salvini in Russia? E si scatena la bagarre politica
Salvini: “Nessuna certezza e nessuna sfida a Draghi, ho buone relazioni e porto il mio mattoncino”. In copertina con la Meloni al tempo di “c’eravamo tanto amati”
Gianvito Pugliese
Il commento della leader di Fratelli d’Italia la dice tutta sul clima creato dalla notizia che Salvini programmerebbe un viaggio a Mosca per incontrare Putin. Giorgia Meloni è succinta quanto incisiva. Da atlantista convinta da sempre sostiene l’inopportunità e la dannosità dell’iniziativa di Salvini che mostra crepe inesistenti tra i Paesi europei e gli Usa. Progetto caro a Putin da sempre, separare e dividere i Paesi europei e l’Ue dagli Stati uniti. E Salvini a Mosca per la Meloni è la prova fornita al mondo di un’Italia senza guida e controllo, anche, dunque una sfida a Mario Draghi da parte del leader leghista.
Sulla stessa linea tutti quanti gli altri esponenti politici, con qualche piccolo distinguo, salvo l’imbarazzante silenzio in proposito di Silvio Berlusconi, scavalcato dalle dichiarazioni di alcuni forzisti.
Salvini risponde: “I titoli ci raccontano la gravità del rischio che il conflitto si estenda, ognuno mette il suo mattoncino, ma non ho certezze che andrò, ci è stato prospettato ci stiamo lavorando tutto si fa se serve. Certezze non ce ne sono. Per qualcuno ero già partito ieri… Non è un viaggio di piacere in una terra tranquilla in un momento tranquillo. Si fa se serve, ci sono delle richieste che verranno messe sul tavolo, a me interessa che tornino a dialogare parti che si stanno sparando”.
E aggiunge: “Sono piccolissimo, non vado a nome del governo evidentemente, vado rappresentando il sentimento della maggioranza degli italiani. Poi certezze di ascolto o di successo nessuno ne ha. Se poi il viaggio non dovesse realizzarsi, continueremo a fare queste richieste a nome degli italiani”. A chi gli chiede se è una sfida a Draghi: “Semmai un supporto. Draghi ha chiamato l’altro ieri in Russia, il mio è un ribadire e un rafforzare, poi non mi voglio sostituire a niente o nessuno. Magari passerò il ponte del 2 giugno con i figli, se invece ci fosse l’opportunità di riuscire a portare queste richieste di cessate il fuoco…”.
Allo scetticismo dei più, sulla possibilità di ottenere qualcosa, risponde: “Ci sono buone relazioni. Le proposte le andiamo a fare tutte. Rappresentiamo gli italiani, tutti coloro che vogliono la pace, abbiamo votato tutti gli invii di armi, ma sono terrorizzato dall’espandersi del conflitto, con altri morti e con altra fame in Italia”.
Con le amministrative alle porte e le politiche che incombono a ruota iniziative elettorali non mancano, come si vede. e ancor meno mancheranno in futuro.
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