Usa: il Covid e Trump

Un comizio a Sanford, Una guarigione “miracolosa”. La solita invenzione sull’Oms. Nulla di nuovo. Ma la democrazia vacilla.

GP

Quando si scrive di o su Trump impossibile non girarci attorno. Piaccia o no, gli va riconosciuta una grande capacità di comunicazione, o meglio d’imporre la sua comunicazione.

Il fatto: il medico della casa bianca, dottor Sean Conley, ha dichiarato -in una lettera, pubblicata dallo staff di Trump, che il tycoon sarebbe risultato negativo ai test rapidi ai quali si è sottoposto. I dubbi permangono, dal momento che tutta la comunità scientifica americana ne ha sollevati molti sulla presunta guarigione del Presidente. Il dottorino dell’Ospedale Militare ci ha messo troppo a dirlo, una sua dichiarazione registrata non c’è. Tutto troppo misterioso. Naturale chiedersi: “Perchè non farlo verificare e certificare dal dottor Fauci, autorità indiscussa in materia e che, nonostante sia il virologo della casa bianca, è tra i pochi autorevoli e credibili, vicini all’amministrazione Trump?”

Sembra la famosa pezza a colore messa per rattoppare la follia di un comizio tenuto a Sanford, nel Sunshine State. Bagno di folla al comizio ( partecipanti, prevalentemente senza mascherina), fans in visibilio.

Non poteva mancare la sua lettura, sistematicamente distorta dei fatti seri: ” L’Oms -si legge in un twitte di Trump – ha ammesso che avevo ragione. I lockdown stanno uccidendo i Paesi in tutto il mondo. La cura non può essere peggiore del problema”. Scontato che non ammetta i suoi errori, che sono costati all’America ed agli americani gran parte dei 210mila morti ad oggi, ma che s’inventi che l’Organizzazione Mondiale della Sanità gli abbia dato ragione è una menzogna spudorata che non regge. E’ il suo sistema, è quello che lo ha portato alla casa bianca, perchè dovrebbe cambiarlo? Finchè ci sarà chi ci casca, continuerà imperterrito. Ma il distacco da Biden, in vantaggio di almeno una dozzina di punti anche nei sondaggi peggiori, sembra dargli torto? Non se n’è reso conto? Non può e non sa fare diversamente? Forse, di certo c’è che ogni sforzo è puntato a far confermare dal Senato – a risicata maggioranza repubblicana – la designazione della giudice federale che gli potrebbe consentire di ribaltare l’esito elettorale negativo. Un colpo di Stato? Certo, ma pare che il Paese custode della democrazia nel mondo, stia scivolando verso la dittatura.

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