Usa: Pence boccia il 25°emendamento. Trump verso l’impeachment.
La Camera dei rappresentanti da voto favorevole al 25° emendamento, nonosante il rifiuto di Pence di richiederlo. Ma i repubblicani mollano Trump e sono favorevoli all’impeachment.
GP
Mentre in Italia in politica regnano sovrani botta e risposta e totale incertezza sulle sorti del governo, nel momento meno adatto alle scaramucce imbastite un poco per apparire e mostrare muscoli che non si hanno, in America le sorti di Trump si aggravano progressivamente.
Mike Pence dopo essersi dichiarato favorevole a richiedere l’applicazione del 25° emendamento, che come spiegheremo non sarebbe stato per Trump il male maggiore, ha comunicato con una lettera a Nancy Pelosi di aver cambiato idea. Inutile votarlo, sostiene, tanto lui non lo chiederà perchè si è convinto che infiammerebbe ulteriormente gli animi, creando ulteriori divisioni ora che la riappacificazione è una priorità assoluta. Francamente non sta in piedi e il fatto che la Camera dei rappresentanti abbia votato ugualmente dopo la lettura del messaggio e ottenuto anche il voto favorevole di un deputato repubblicano la dice lunga.
Ora i democratici, che sono intenzionati a rimuovere Trump, che ai loro occhi appare chiaramente come un americano che ha cospirato contro le istituzioni del Paese e sobillato alla rivolta, hanno due strade. Una che sembra la più accorsata ed è appoggiata già da una parte consistente dei più autorevoli repubblicani che è l’impeachment a cui ha lavorato la speaker della Camera Nancy Pelosi, quando ha capito, anzitempo e per prima, che Mike Pence si sarebbe rimangiato la parola data al Congresso. La seconda strada, molto più semplice, suggerita da due professori universitari di diritto, è l’applicazione del 14° emendamento, che nonostante sia il più agevole e dagli effetti immediati e pesanti trova tiepida la politica.
Due autorevoli giuristi americani, infatti, Bruce Ackerman e Samuel Rosen, docenti di diritto rispettivamente alla Law School di Yale e dell’Indiana university, afferma il Washington Post, ritengono che “ Per bandire Donald Trump dai pubblici uffici non serve l’impeachment, basta piu’ semplicemente e velocemente applicare la sezione terza del 14/mo emendamento della costituzione. Il 14° emendamento non la maggioranza dei due terzi dei Senatori come previsto dall’impeachment, ma votazioni a maggioranza semplice di ciascuna delle camere. Il punto decisivo è che ” La sezione terza del 14/mo emendamento prevede tra l’altro che nessuna persona che abbia prestato giuramento come funzionario esecutivo possa ricoprire alcuna carica civile o militare se si accerta che e’ stata coinvolta “in insurrezione o ribellione” contro la costituzione. ” Una strada che se intrapresa con successo impedirebbe a Trump di ricandidarsi coi repubblicani o, come appare più probabile con un suo partito.
I democratici, però, propendono per l’impeachment, il secondo per Trump. Il Tycoon è sempre più isolato ed i repubblicani ne stanno prendendo le distanze. Cresce a vista d’occhio elenco dei deputati repubblicani che intendono votare a favore dell’impeachment. Ha rotto il ghiaccio John Katko di New York, seguito da Liz Cheney, figlia dell’ex vicepresidente Dick Cheney, che ha accusato apertamente Trump di aver “acceso il fiammifero” delle violenze. Mitch McConnell, leader dei repubblicani in Senato, riterrebbe Trump responsabile di offese da impeachment.
McConnell, secndo il New York Times – guarderebbe alla messa in stato di accusa come la strada maestra per “liberare” il partito da Trump.
Mentre proseguono a rirti serrati i preparativi per la cerimonia di insediamento di Biden, 15.000 agenti della Guardia Nazionale, richiamati a Washington, saranno armati, e il Secret Service è alle prese con una maxi-operazione di sicurezza per blindare la città. Si temono nuove proteste violente: almeno 16 gruppi, di cui alcuni armati, si sono fatti avanti per manifestare.
L’America si prepara al bis dell’attacco al Congresso, l’obiettivo è gettare fango sull’insediamento di Joe Biden e magari macchiarlo di sangue, come già avvenuto al Campidoglio.
Trump non ha risparmiato nulla e sembra totalmente impazzito al pensiero di perdere la Presidenza, che i social possano bannarlo, che qualcuno possa prendere il suo poso. Non credo che le sorprese siano finite e lasciarlo ancora nella stanza dei bottoni è manifestamente un crimine vero l’America e gli americani.
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