Veneziani, la festa patronale e le conclusioni farlocche.

In foto di apertura Marcello Veneziani, dal cui articolo, quì condiviso, partono considerazioni a tutto campo sui fatti più significativi del Paese.

Forse non avrei mai letto l ‘articolo di Marcello Veneziani, sicuramente una delle menti più lucide nella destra, una persona gradevole ed erudita: mi è capitato d’ascoltarlo (ed incontrarlo) più volte ai tempi in cui, in tandem con la mai troppo compianta Fortunata Dell’Orzo, migrammo in PugliaOggi e PugliaIn, diretti prima da Pinuccio e, poi, da Salvatore Tararella. Sta di fatto che ho dovuto leggerlo. E più leggevo, dopo un gradevole inizio da racconto ironico, più mi montava l’indignazione. Cosa abbastanza rara, dopo tanti, forse troppi anni dedicati alla scrittura giornalistica.

Caro Marcello Veneziani, da Collega, il racconto è farlocco. Tu fai intendere tra le righe, inequivocabilmente, che ci sia stata una decisione politica di impedire la processione del Santi Patroni di Bisceglie. Non è affatto così. La decisione è stata assunta dai parroci interessati alle celebrazioni, che hanno fatto proprie le indicazioni (anche quì non si tratta di imposizioni, ma suggerimenti) dell’ Arcivescovo di Trani-Bisceglie-Barletta, Mons. Leonardo D’Ascenzo. E a monsignor D’Ascenzo do atto, da laico quale sono, di senso di responsabilità ed amore nei confronti del suo gregge e della salute di fedeli e non. Scusa, Veneziani, visto che hai voluto trasformare la mancata processione in caso politico, a me viene spontaneo paragonare il senso di responsabilità dell’arcivescovo, che infettati e possibili morti di Covid-19 sulla coscienza non ne vuole, con l’irresponsabilità di chi alla fine di comizi sbaciucchia l’umanità, tra un selfie e l’altro, e dulcis in fundo, sbaciucchia pure una creatura di pochi anni in braccio ad una madre, che preferisco non qualificare. Per precisione: dopo la “creatura” -secondo la definizione di mia nonna materna- sono arrivati altri adulti ma non “non vaccinati”.

Ma il fondo l’articolo. sopra condiviso. lo tocca, a mio giudizio ovviamente, per molti sarà stata musica per le loro orecchie, quando, fomentando l’eterna lotta dei poveri ed ironizzando sulla cristianità ed umanità dell’accoglienza, provi a far ricadere tutte le colpe della ridiffusione in atto di focolai di Covid-Sars 2 su quelle centinaio di immigrati (ieri per la Santanchè ad in Onda della 7 sosteneva trattarsi di “centinaia di migliaia al giorno”). Peccato gli scienziati abbiano accertato che almeno l’80% deriva da nuovi contagi contratti nelle discoteche, in rav party e frutto di giovani vacanzieri di ritorno dall’estero. Ma basta ignorare la scienza ed il gioco è fatto. Rien ne va plus. Superfluo precisare che le recenti norme “sulla sicurezza”, approvate dal governo giallo-verde, dichiarando irregolari a prescindere, regalano tutti gli immigrati come manovalanza gratuita alla malavita. Si proprio a quei padrini che ti spiace siano citati da qualche Collega, che racconta i fatti come stanno, senza incorniciarli ad usum delphini. Sono d’accordo con te che la lente d’ingrandimento è puntata sul sud e che fatti analoghi. accaduti al nord. non vengono riferiti. Stigmatizzare, comunque, parroci riverenti vero i capibastone, a me sembra fare il nostro dovere di giornalisti. Anche gli elicotteri dei Casamonica andavano taciuti? Ma torniamo al nucleo del discorso: se uno affronta una traversata del mediterraneo, non in lussuose barche o traghetti da crociera approvvigionati, ma in fatiscenti carrette stra-sovraccariche, senza neanche riserve d’acqua, con la consapevolezza che le probabilità di finire in pasto ai pesci sono molto più alte che quelle di raggiungere le agognate coste europee, ti pare che li fermi un decreto, anzi un decretino? Non la ferma nessuno la migrazione disperata di chi sfugge dai lager libici o dalle guerre e carneficine tribali, fomentate dai mercanti di armi, o alla fame, propria e dei propri figli e familiari, indotta dalla desertificazione, che è frutto dell’inquinamento provocato dalle società più industrializzate. Ma se non puoi ottenere un lavoro regolare, non ti resta che essere preda della malavita organizzata. Difficile da capire? Non credo. Lo so, non piace sentirlo, ma le cose proprio stanno così. E’ puro buon senso. Ed i difensori strenui della legalità, per ignoranza o, peggio, per contiguità, finiscono per favorire i malavitosi. D’altro canto tutti abbiamo visto che la guerra era indirizzata alle meritevolissime Ong, perchè testimoni di centinaia di morti non soccorsi e non raccolti, neanche da salme nel Mediterraneo, perchè mentre le imbarcazioni delle Ong venivano sequestrate e guardate a vista, arrivavano barchini a iosa, lasciati passare passare indisturbati. Sfilavano sotto lo sguardo indifferente di finanzieri e poliziotti in assetto anti sommossag, ma anche di tantissimi telespettatori. Vogliamo negarlo? Prego: il negazionismo è di moda. Brava, anzi bravissima Luciana Lamorgese che sta, finalmente, apportando modifiche sostanziali a quei decreti, ma -onestamente- andava fatto prima.

Capita a tutti una caduta di stile e di tono, è capitato e ricapiterà anche a me. Spero francamente di riascoltarTi, caro Vebeziani, magari a Bari dove sei ospite, quasi fisso, della Fondazione Tatarella, o nei dintorni, e che ciò che ascolterò sarà all’altezza della tua storia di affascinante affabulatore.

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