Video di un’altro afroamericano ucciso da poliziotto
Ai casi già noti si aggiungono i video diffusi ormai anche dalle Autorità americane che non vogliono più essere coinvolte in coperture illecite.
Due video si aggiungono a quello del brutale assassinio di #GeorgeFloyd e riguardano l’uccisione per mano di poliziotti di afroamericani in questi giorni.
Uno era stato girato il 28 marzo 2019 ma diffuso solo adesso – e proviene dalla bodycam di un “tutore della legge” ad Austin, in Texas. L’afroamericano quarantenne, Javier Ambler, viene arrestato per non aver rispettato l’alt della polizia. Ambler, inseguito si arrende, scende dell’auto disarmato e con le mani alzate, ma gli agenti gli premono il collo. L’uomo grida ripetutamente “non posso respirare”, perde i sensi e muore prima dell’arrivo dei soccorsi.
Il secondo video concerne l’uccisione di un altro giovane afroamericano in New Jersey. Fermato da un poliziotto, per eccesso di velocità, viene ucciso, nonostante fosse disarmato, con sei colpi di pistola. L’episodio risale al 23 maggio e la telecamera che ha ripreso le scene è quella dell’auto di pattuglia. Video diffuso dagli inquirenti, alcuni dei quali non disposti a condividere responsabilità per ordini ricevuti dall’alto.
Si aggiungono ai casi precedentemente noti di violenza, tra i quali ha suscitato scalpore il video del bianco settantacinquenne sbattuto a terra da poliziotti ed in gravi condizioni. Come non bastassero le aggressioni a donne e bimbi neri indifesi, ad opera di bande islamiche, nell’indifferenza della polizia, in una piccola cittadina del sud un’auto si è lanciata contro la folla dei manifestanti, ne è sceso un’uomo che ha cominciato a sparare contro la folla. Dalle telecamere di sicurezza della zona è stato identificato nel locale capo del ku klux klan.
Ci si chiede come possa essere tollerata ancora l’esistenza di tale organizzazione criminale. Anzitutto, siamo nel Paese in cui la pubblica accusa è legata a doppio filo al Governatore o al Sindaco, a seconda dei gradi di giudizio, e prende ordini dai politici. E c’è, non solo a destra, chi vorrebbe imporlo in Italia. Ma la risposta più diretta la da Trump che non sa dire altro, in proposito, che “legge ed ordine”. Il sondaggio diffuso dalla Cnn secondo cui è sotto Biden di 14 punti nella corsa alla Casa Bianca, ormai lo terrorizza e fa venire fuori il suo lato peggiore, che non maschera più e non riesce a nascondere. Il razzismo è nel suo dna. Ed in Usa, ormai, non è solo nei confronti di singoli poliziotti o particolari episodi di malcostume e violenza delle forze dell’ordine, che è orientata la protesta, è un’intero sistema di soprusi atavici che è messo sotto accusa.
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