Zelenskiy sollecita protesta contro la guerra
Nel frattempo i leader mondiali s’incontrano per inasprire le sanzioni
Gianvito Pugliese
Se è vero che l’invasione russa dell’Ucraina tiene banco sulla stampa mondiale da un attimo dopo del 24 febbraio, giorno in cui l’armata russa entra in Ucraina da tre distinti accessi, è pur vero che la sfaccettatura del giorno difficilmente regge fino alla sera.
Ieri i riflettori erano puntati su Anatoly Chubais, definito dai più “il veterano del Cremlino”, il più antico collaboratore di Putin che si dimette e abbandona il Paese, in segno di contestazione della guerra all’Ucraina voluta da Putin. La propaganda di regime riuscirà di certo a nascondere la notizia e nel frattempo a screditare Chubais con fake a ripetizione, ma non può nasconderla agli oligarchi, che capiscono bene che Putin non sa più su chi contare. Su di loro peserà il timore delle reazioni di Putin, non proprio in se evidentemente, ed una probabile caccia alle streghe capace di colpire chiunque, a prescindere da colpe o meno, e nello stesso tempo la certezza che la corte granitica del novello zar mostra crepe che preludono ad un crollo. Francamente una notizia, la cui importanza focale non è stata colta da tutti. Molti l’hanno data come uno dei tanti fatti di un bollettino di guerra quotidiano. A mio avviso potrebbe essere il segno di un cambio di rotta delle sorti di Putin.
Oggi Zelenskiy si riprende la scena, che da attore consumato sa tenere e reggere più che bene, e non ci vedo nulla di sconveniente, come sottolineato in discutibili interventi di qualche Collega.
Il leader ucraino ha appena invocato solidarietà globale nel celebrare un mese dall’inizio dell’invasione russa. Esorta tutti i terrestri a scendere in piazza. Ma da uomo pratico e concreto, nonostante abbia costruito la sua immagine e quella della sua Ucraina sul coraggio al limite dell’abnegazione, l’ottimismo a dispetto dei crudi eventi quotidiani, la forza di sperare e proiettarsi verso un futuro per un Paese sull’orlo della cancellazione. sa che il manifestare nelle piazze è utile solo a spingere i leader occidentali nella giusta direzione e rincuorare i combattenti ucraini. A Putin e alla sua cricca rimasta l’opinione pubblica non fa nP caldo, né freddo. Conclude invitando i leader a incontrarsi per rafforzare l’azione contro Mosca., che occorre martellare, insieme a suoi eventuali alleati, con un crescendo rossiniano di sanzioni,
L’air One è atterrato in Europa e Joe Biden è a Bruxelles per gli incontri della NATO, del G7 e e dell’Unione Europea sull’invasione iniziata un mese fa, esattamente il 24 febbraio e che ha generato al momento oltre 3,6 milioni di profughi.
“Vieni dai tuoi uffici, dalle tue case, dalle tue scuole e università, vieni in nome della pace, vieni con i simboli ucraini per sostenere l’Ucraina, per sostenere la libertà, per sostenere la vita”, le parole di Volodymyr Zelenskiy in un discorso video.
Dopo quattro settimane di conflitto, la Russia non è riuscita a conquistare nessuna delle principali città e con i suoi avanzamenti di terra bloccati, difficoltà di rifornimenti, sta puntando tutto sui bombardamenti aerei, bombardamenti e razzi di terra, portando distruzione in molti luoghi, dove interi quartieri sono stati rasi al suolo e costringendo un quarto della popolazione ucraina di 44 milioni a lasciare le proprie case ridotte in un cumulo di macerie. Ed il Cremlino, con una faccia tosta da Oscar, sostiene di non attaccare la popolazione civile. Ma ormai l’abbiamo capito tutti; lo stile Putin e che la realtà o progetti sono l’esatto opposto di quanto afferma pubblicamente, sia lui che la sua cerchia, una vera e propria Corte dei miracoli con tanto di nani e ballerine.
Il primo ministro britannico Boris Johnson ha affermato di essere fermamente convinto del fatto che il presidente russo Vladimir Putin dovrebbe comparire al più presto davanti alla Corte penale internazionale.
Biden gli ha fatto eco definendo Putin un “criminale di guerra”. Per Antony Blinken, segretario di Stato americano, le forze russe hanno commesso crimini di guerra in Ucraina,
Francamente direi di più: le forze armate russe hanno ricevuto dalle più alte autorità del Cremlino di commettere crimini di guerra contro la popolazione civile, Lo stupro sistematico e la successiva impiccagione delle donne ucraine non è solo violenza sessuale ed omicidio da parte di militari russi sbandati, è una precisa strategia di guerra criminale per fiaccare lo spirito della resistenza ucraina. Strategia sbagliata, perchè gli ucraini in risposta più diventano assetati di sangue russo e determinati a non cedere un metro, ma oltre e prima degli autori materiali di quei crimini, ne dovranno rispondere i mandanti che li hanno voluti ed ordinati.
La più colpita nella guerra è stata la città portuale sudorientale di Mariupol, dove si erano rifugiate dai paesi vicini centinaia di migliaia di persone, che sono sotto i continui bombardamenti e senza cibo, acqua e forniture di riscaldamento che i russi impediscono che arrivino.
Le foto satellitari diffuse dalla Maxar mostrano la sistematica distruzione di quella che un tempo era una città di 400.000 persone. Non si vede altro che condomini in fiamme.
Zelenskiy; “La gente continua a partecipare alle proteste nelle città occupate. Le persone sotto i proiettili abbattono le bandiere russe e si oppongono all’occupazione“. Ha poi detto al quotidiano La Repubblica che nelle città assediate sono asserragliati principalmente uomini della resistenza ucraina,
Tutti i civili, spinti dalle crudeltà russe, dalle esecuzioni di civili disarmati con le mani in alto, a cui hanno assistito hanno imbracciato un fucile, mentre le donne preparano molotov per accogliere “calorosamente” russi che provano ad avanzare.
Gli Stati Uniti pianificano ulteriori sanzioni contro figure politiche e oligarchi russi già da oggi e domani l’attenzione s’incentrerà sulle questioni energetiche europee, affermato Jake Sullivan. Biden sta incontrando Jens Stoltenberg. Quest’ultimo ha dichiarato che la Natoa rafforzerà le sue forze nell’Europa orientale schierando quattro nuovi gruppi di battaglia in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia.
Zelenskiy ha ripetuto la sua richiesta di una no-fly zone e si è lamentato del fatto che l’Occidente non aveva fornito all’Ucraina aerei, moderni sistemi antimissilistici, carri armati o armi antinave: “In questi tre vertici vedremo chi è il nostro amico, chi è il nostro partner e chi ci ha venduto tutto e ci ha tradito”.
La Russia continua a negare di prendere di mira i civili, e vorrei vedere che si dichiari rea confessa di atroci crimini di guerra, ma il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha detto ai giornalisti che ieri 264 civili nella città sono stati uccisi dai russi.
Oggi il capo di stato maggiore delle forze armate ucraine ha confermato che la Russia sta riprendendo gli attacchi per catturare le città di Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol, ed è supportata da truppe fresche.
Pronta ed in procinto di prendere il volo la prima spedizione statunitense di armi da 800 milioni di dollari per l’Ucraina
Johnson vuole incrementare gli aiuti letali difensivi britannici da dare all’Ucraina.
Zelenskiy, infine: “Abbiamo tutti bisogno della pace. Siamo pronti a discutere i termini del cessate il fuoco, i termini della pace, ma non siamo pronti per gli ultimatum”. In altre parole: vogliamo la pace, ma non vendiamo né il nostro Paese, né la nostra dignità e libertà.
Per interventi utilizzare il “Lascia un commento” o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it o direttore@lavocenews.it. Per seguirci su Facebook potete mettere il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it. Grazie.