Criptoasset per aggirare sanzioni, vi sperano gli oligarchi russi

Lagarde:”Abbiamo avvisato gli operatori che saranno ritenuti complici”

Lidia Petrescu

Non è una novità, le cripto attività “sono la categoria che mi preoccupa di più” riguardo ai tentativi di aggirare le sanzioni contro la Russia. A denunciarlo è, ancora una volta, la presidente della Bce, Christine Lagarde, che interpellata sull’argomento, durante il convegno annuale sull’innovazione della Banca dei regolamenti internazionali, ha ribadito che le cripto-attività “non sono monete e non sono mezzi di pagamento, ma, mentre parliamo, vengono certamente usate come un mezzo per aggirare le sanzioni contro la Russia, decise da vari Paesi nel mondo”.
In particolare anche le sanzioni “verso specifici player, che siano imprese o individui, che stanno ovviamente cercando di convertire i loro rubli in criptoasset”, ha detto ancora Lagarde che già in passato, a più riprese, aveva espresso critiche verso questi prodotti, sulla loro volatilità o sul loro uso per transazioni illecite.

“Qui in Europa – ha chiarito – abbiamo intrapreso passi per segnalare chiaramente a tutti coloro che offrono servizi o transazioni legate ai criptoasset che saranno ritenuti complici nel cercare di aggirare le sanzioni che sarebbero altrimenti applicabili alle persone coinvolte”.
Quindi – secondo la Lagarde – sono una minaccia? Sì. Mi riferisco ai criptoasset. Sono stati una minaccia in passato? Sì, perché se guardi a tante transazioni di dubbia natura, alle attività di pagamento legate a gruppi criminali, molto spesso trovi criptoasset. Non farò nomi specifici ma li conosciamo tutti. E quando vedi il forte afflusso di rubli sui criptoasset è ai massimi che abbiano visto credo dal maggio del 2021, sta chiaramente salendo”.

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