Castello Svevo di Bari: mostra abiti storici in Puglia

Quanto i nostri abiti possono essere specchio di un ceto sociale, di un’epoca storica e di tante altre cose, ecco una mostra notevolmente avvincente sulla Puglia dei tempi che furono.

Maria Catalano Fiore

In occasione della riapertura al pubblico, ieri 14 giugno, del Catello Normanno Svevo di Bari, il Polo Museale pugliese propone una mostra molto interessante ed accattivante: “Collezioni di Abiti Storici in Puglia

Manifesto locandina della mostra

L’esposizione sarà visitabile presso la Sala Bona Sforza e l’attigua Sala Normanna. Scopo dell’esposizione è quello di dare rilievo culturale ad una parte importante del patrimonio identitario del territorio pugliese, capace di restituire gli abiti e le atmosfere di importanti famiglie ed i loro gusti in diverse periodi storici.

Gli abiti e gli accessori provengono da diverse collezioni istituzionali, da associazioni storiche, e da Case/Musei privati che hanno condiviso il progetto: Il Centro Studi Marangelli di Conversano, Il Museo di Rutigliano, La casa Museo Romanazzi-Carducci di Putignano, La Fondazione Casa/Museo Pomarici Santostasi di Gravina

Uno dei Saloni Espositivi della Casa/Museo Pomarici Santostasi a Gravina in Puglia con vestiti di diverse epoche tra cui un vestito da sposa del 1600

La Casa /Museo Ribezzi- Petrosillo di Latiano, con innumerevoli accessori

Accessori esposti, binocoli da Teatro in madreperla e argento, metà 1800 acquisizione da famiglia Martano

Il Museo Diocesano di Bisceglie con abiti particolari da uomo, L’associazione “Le Antiche Ville di Mola di Bari”, numerosi capi dalla Casa/Museo Jatta di Ruvo.

Abito da servitore all’ingresso del Palazzo Jatta di Ruvo, metà 800

Ulteriori, significative selezioni di abiti e di accessori provengono dalla Famiglia Berichi- Cisternino di Bari, di più recente donazione.

Particolare di una patta da Marsina di gala da uomo, metà 700

l’esposizione è incentrata sull’abito di gala, quello indossato a feste o balli o nelle cerimonie più solenni. Diversi i completi anche maschili realizzati in tessuti preziosi quali raso, sete e ricchi broccati damascati, accessori in pizzo o tulle, abiti meno sontuosi in velluto, ma decorati da preziose passamanerie.

Presenti in quasi tutte le collezioni, abiti maschili da giorno o da passeggio corredati di sciarpe e stole in pelliccia.

Abiti da passeggio, giornalieri, provenienti dal Museo Jatta di Ruvo, fine 1700

Ovviamente, sono presenti abiti da sposa, ma spesso non bianchi, solo finemente ricamati. Come si nota i periodi piu’ rappresentati sono dalla fine del 1700 alla metà 1800 e poi ancora vestiti ed accessori inizio 900.

Ventaglio di piume inizio 900, probabilmente di fattura francese dalla colezzione Jatta

Il patrimonio tessile custodito da Luigi e Rosa Maria Jatta nel Palazzo/ Museo di famiglia è arricchito anche da capi, in ottima conservazione appartenuti alla famiglia Bonelli di Barletta oltre che alla Jatta di Ruvo. Famiglie unite dal matrimonio, nel 1933, tra Anna de Beaumont Bonelli e Giovanni Jatta. Tutta la loro collezione si colloca tra la metà del 1700 e gli anni 40, precedenti in secondo conflitto mondiale. Interi guardaroba da uomo marsina, sottomarsina e pantaloni dai colori brillanti, per non parlare dei tanti gilet realizzati in tessuti preziosi o ricamati.

Abito da sposa realizzato in tulle ed oro, di notevole valore, databile ad inizio 800, periodo bonapartista, usato in diverse occasioni da Spose della famiglia Jatta

Ornamenti e crinoline si uniscono a plissè, strascichi tipici della fine del 1800. Poi l’evoluzione della moda continua con abiti griffati sino agli anni 60-70. Ma sicuramente i ricchi abiti sartoriali della piccola nobiltà o alta borghesia pugliese attirano molto di più

Abito da sera in raso e tulle sfumati della metà 800

Notevoli sono stati i restauri e le manutenzioni curati dalle restauratrici tessili, Maria Stragapede, Monica Cannillo e Nicoletta Vicenzi che vi hanno messo tutto il loro cuore, amore e devozione, come si può vedere dalla perfezione di questo guanto in capretto passamaneria e pizzo prezioso.

Guanto da cerimonia da donna estremamente prezioso e mirabilmente restaurato.

L’allestimento della mostra, che probabilmente durerà per parecchio tempo, e a cura dell’ Associazione ETRA di Luciano Perrone. Coordinamento, disposizione luci e foto dell’evento di Beppe Gernone.

La Mostra sarà visitabile con lo stesso importo della visita al Castello, secondo gli orari vigenti (chiuso il martedì). Ci si può accreditare o prenotare al seguente indirizzo e mail rosaria colaleo@beniculturali.it.

Si ringraziano le fondazioni Pomarici Santostasi ed il Museo Jatta di Ruvo per le foto.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare i contatti o scrivere alla e-mail info@lavocenews.it grazie