Ex Ospedale Psichiatrico luogo di emozione e cultura
“A grande richiesta” dei nostri lettori, torna un pezzo di Roberto Fabbriciani, editorialista tra le chicche più preziose de lavocenews.it
Roberto Fabbriciani
Nei giorni scorsi ho effettuato un concerto nello spazio 21 presso l’ex Ospedale Psichiatrico di Genova Quarto. E’ stata una grande emozione! Questo evento era organizzato dalla prestigiosa istituzione musicale GOG di Genova.
Anni fa avevo già suonato in una struttura simile sia a Trieste che ad Arezzo. Il ministro Basaglia a suo tempo aveva modificato la destinazione di questi luoghi. Ad Arezzo negli anni ‘80 programmai un festival che aveva come location la struttura dell’antico Ospedale Psichiatrico, all’interno del quale c’era un piccolo teatro “liberty” dall’acustica straordinaria.
Tra gli eventi di quel festival c’erano un mio concerto con la magistrale introduzione del filosofo Massimo Cacciari dal titolo ”Silenzio e ascolto”, Sylvano Bussotti che interpretò il suo “Tieste” e Giorgio Gaslini con un suo omaggio a “Duke Ellington”.
Questa attività artistica si concluse perché iniziò un restauro generale della struttura, occupata poi dall’Università.
Ricordo che, durante la ristrutturazione di questi locali, fu programmato l’abbattimento del piccolo teatro.
Mentre le ruspe lavoravano alcuni appassionati, che seguivano le attività culturali e i concerti, organizzarono una protesta. Fu così salvato quel piccolo gioiello di teatro. Purtroppo, non proseguì nessuna attività artistica!
Evidentemente non si può avere tutto…
Nel concerto genovese ho rivissuto questa esperienza, la stessa fatiscenza, abbandono e grandi spazi vuoti ad accogliere l’arte.
Ringrazio il maestro Pietro Borgonovo, direttore artistico della GOG (Giovine Orchestra Genovese, Genova), che ha ideato un programma di grande impatto emotivo dal titolo “Irradiazioni improvvisazioni sulla musica di Bruno Maderna”.
Assieme al flauto l’altro protagonista del concerto era l’oboista Fabio Bagnoli.
Il flauto e l’oboe sono i due strumenti che Bruno Maderna amava e per i quali scrisse capolavori. I due strumenti, assieme ai suoni elettronici registrati, hanno dialogato in questa solida struttura, dall’ottima acustica, dove il suono “correva” percorrendo lo spazio e portando emozione profonda.
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