Gravinae Nativitas 2: un presepe vivente tra magia e insicurezza
Quando l’evento natalizio diventa un pericolo per la sicurezza cittadina
Redazione Alta Murgia
Come promesso ad Aprile scorso noi ci siamo stati… Ho avuto l’opportunità di partecipare all’inaugurazione, anche se in incognito, alla seconda edizione di Gravinae Nativitas, un evento che avrebbe dovuto sollevare il morale cittadino, ma che purtroppo ha destato più preoccupazioni che entusiasmo. L’assessore Marienza Schinco, apparentemente “dimentico”, ha omesso di invitarci come redattori de “La Voce News,” trascurando un dovere fondamentale nei confronti della stampa.
In una città che ambisce a promuovere il proprio nome, oltre 400 figuranti hanno animato un presepe vivente, mettendo in risalto gli antichi mestieri. Tuttavia, a differenza della prima edizione, alcuni tasselli cruciali sembrano mancare. Dove è finita la Fortis Murgia di Altamura, presente nella precedente edizione? E cosa è successo alla tanto sbandierata partnership con il sindaco di Castellana Grotte, annunciata con enfasi il 5 aprile 2023? “Presentata la seconda edizione di Gravinae Nativitas”
Le discrepanze tra quanto annunciato durante la presentazione e quanto realmente accaduto all’evento sollevano interrogativi legittimi. L’assessore Schinco deve rispondere alla cittadinanza e ai lettori di “La Voce News.” I quali sono anche suoi elettori o si è dimenticata pure di loro? Cosa è successo al programma “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori” (Cerv), un’iniziativa che avrebbe dovuto unire Gravina in Puglia, Castellana Grotte e Postumia (Slovenia) intorno alla magia della natività? Paventato nella presentazione dell’evento
Nonostante le criticità, l’Associazione “II Legio Augusta” ha dato il meglio di sé, aprendo l’evento con figuranti impeccabilmente curati. Tuttavia, la rappresentazione ha rivelato gravi lacune nella sicurezza, un aspetto su cui io stesso, all’epoca del primo evento, impegnato con un gruppo di volontari nella sicurezza, avevo già consigliato l’assessore durante la prima edizione. Sorprendentemente, gli stessi errori si sono ripetuti.
L’afflusso di persone agli ingressi dell’evento è stato caotico e incontrollato, con chi faceva la fila da oltre un’ora stretto come pecorelle al macello. In un corridoio delimitato solo da una fune, si è verificato il disordine quando alcuni addetti della protezione civile, invece di scortare il percorso, si sono trovati a fare capannelle per conto proprio. L’immagine di chi scavalca all’ultimo momento ha generato reazioni stizzite, al limite della rissa, tra chi veniva sorpassato.
I ragazzi della Blackpowersecureevent hanno svolto egregiamente il loro compito, ma uno di loro, visibilmente contrariato, ha sollevato una lamentela nei confronti di un rappresentante della protezione civile. La giustificata rimostranza riguardava il fatto che alcuni addetti non stavano mantenendo l’ordine e il controllo necessari. Anche una famiglia nelle vicinanze ha sentito il dovere di rimproverare un assessore che non solo non rispettava la fila per sé, ma ignorava altresì la disciplina anche per chi lo accompagnava.
Il cittadino gravinese, stretto in fila come tutti gli altri, ha condiviso la sua esperienza: “Ad un certo punto ho visto un assessore sollevare la corda che delimitava il percorso, dirigendosi verso l’arcata che indicava l’ingresso dell’evento. Non faccio nome per privacy e per paura di denunce, ma la cosa più ignobile è stata che dietro di lui sono passate altre 4 o 5 persone. Vedendo tale abuso, ho urlato che bisognava fare la fila come tutti gli altri.”
Al rimprovero del cittadino stizzito, una signora nella fila ha commentato sarcasticamente: “Se un ministro è stato capace di far fermare un treno, figuriamoci di questo abuso.” La risata, seppur ironica, è stata un modo per affrontare la situazione, ma il problema non si è risolto qui.
Il percorso di visita, sebbene affascinante, è risultato inadatto a chi portava passeggini o a chi, purtroppo, non era normodotato. Scale strette e pericolose, discese ripide e la mancanza di accessibilità hanno reso l’esperienza rischiosa per alcuni partecipanti. Non si può ignorare il caos agli ingressi, con assembramenti incontrollati che mettevano a repentaglio la sicurezza, non dimentichiamo che il Covid-19 esiste ancora.
Le proteste di cittadini e perfino di una famiglia indignata per l’atteggiamento dell’assessore, dimostrano quanto il rispetto delle regole sia stato trascurato. La sicurezza è un tema serio bastava un grosso petardo per scatenare un inferno come la tragedia di piazza San Carlo avvenuto la sera del 3 giugno 2017, a Torino, nell’omonima piazza della città, in cui 3 persone sono rimaste uccise e 1672, sono rimaste ferite, una tragedia ancora viva nei ricordi, non possiamo permetterci errori simili.
Durante l’evento, come potrete constatare dal filmato, due rappresentanti delle associazioni presenti si sono gentilmente offerti di assistere una famiglia con bambini in passeggino. Un gesto lodevole che, tuttavia, suscita un leggero interrogativo: sarà stato un atto spontaneo di altruismo o forse hanno notato la presenza della telecamera e si sono sentiti ispirati a dimostrare la solidarietà sotto i riflettori? Resta un mistero se l’iniziativa sia stata guidata dal cuore o dal desiderio di apparire bene davanti all’obiettivo, a noi piace immaginare che il buon senso e il buon cuore esistono ancora.
Tuttavia, indipendentemente dalle intenzioni, persiste l’interrogativo su come evitare, in futuro, di dover affrontare nuovamente quelle barriere architettoniche. La consapevolezza di tali difficoltà dovrebbe spingere l’amministrazione a intraprendere azioni concrete per rendere gli eventi accessibili a tutti, assicurando un’esperienza positiva per ciascun partecipante.
Signor Sindaco la sicurezza dell’evento deve essere gestita da personale esperto, e la voce della comunità non può essere ignorata. Nel 2023, quasi 2024, la sicurezza non può essere un optional. La fiducia nella sua leadership è indiscutibile, ma è necessario che tutti i collaboratori ascoltino la vox populi per garantire che eventi futuri siano memorabili per le giuste ragioni.
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