I Colori del sapere: presentazione
All’annuncio ha fatto seguito la presentazione in una sala del PalaKendro di Triggiano, straripante di pubblico interessato
Gianvito Pugliese
Il 23 ottobre scorso su queste pagine abbiamo annunciato la partenza a breve a Triggiano dell’Università della libera età. Il 27, avantieri, la presentazione al Palakendro, come ho anticipato nell’occhiello, in una sala davvero sovraffollata, con interessati che ascoltavano numerosi anche nell’atrio antistante la sala.
Bel colpo d’occhio, non c’è che dire, dopo un lungo periodo in cui la pandemia ci ha imposto una limitazione delle attività soprattutto culturali e sportive ed il bel complesso del Palakendro, se ho ben capito, coniuga entrambe le attività col massimo impegno.
Ha aperto le danze, si fa per dire, attraversando la struttura avevo visto più di una sala a vetri in cui si tenevano lezioni di danza (dal classico ai balli di gruppo), la Presidente dell’Università, nonché presidente dell’Associazione culturale no profit Nausicaa, Annamaria Campobasso.
“Cultura, Solidarietà e Sostenibilità, sono le parole che campeggiano sulla nostra locandina. Sono concetti importanti che vanno valutati con cura e attenzione se vogliamo che non restino solo etichette vuote, senza peso.
Bene, se siamo qui, staserà è proprio per la “Cultura”, per cercare di approfondire materie o aspetti del sapere antico o moderno e contemporaneo che ci affascinano e di cui vorremmo sapere di più per crescere intellettualmente e spiritualmente . È compito della nostra Università che si chiama proprio “I colori del Sapere” , rendere i vari argomenti affrontati nelle varie discipline, accessibili e assimilabili senza complesse elucubrazioni o passaggi difficilmente comprensibili a chi si avvicina ai temi trattati con la voglia di conoscere senza pretendere di diventare uno scienziato o un esperto.
“Solidarietà”, è un termine che tende ad avvicinare e condividere, è qualcosa che ci spinge verso gli altri senza timore di perdere la propria integrità personale puntando a un fine comune senza fini di lucro o azioni di bassa lega. Si intuisce quanto sia importante il rapporto con gli altri, la cura dei rapporti sociali e di una positiva scelta di aiutare che ci chiede aiuto, una parola sincera , una pacca sulla spalla.
“Sostenibilità” è scelta di mezzi efficaci, funzionalita’ di questi agli obiettivi scelti, programmazione attenta e rinuncia agli eccessi puntando a risultati certi e mai futili o negativi.
Un gruppo che si muove con queste premesse, la nostra Università, vuole che ciò si determini giorno per giorno nel rispetto reciproco facendo anche ricorso ad alcune formule quali organizzazione e programmazione didattica, organizzazione degli eventi, ricerca interdisciplinare ecc. che abbiamo pensato di affidare ad un team, un gruppo di lavoro costituito da docenti che oltre a cercare di fare vivere al meglio le varie esperienze didattiche, culturali, espressive , fisiche e psicofisiche, possa accogliere i consigli e i contributi dei singoli allievi, sia pronto a rispondere alle loro richieste e domande inerenti i vari percorsi proposti. Insomma fare sentire i vari “percorsi di promozione culturale e sociale” attuati dalla nostra Università, come beni comuni da attuare insieme con entusiasmo e fiducia”.
E sul finire ha aggiunto, dimostrando una bella capacità di sintesi riassuntiva: “L’università della libera età o colori del sapere nasce per iniziativa di uno storico gruppo di amici come naturale evoluzione della amore e della passione per la cultura e il sociale insieme ad una dose di energia impegno creatività e anche sana pazzia il nostro segreto è fare le cose insieme. Ma il vero punto di convergenza che poi rappresenta l’unita corale della associazione è costituita dalla fitta rete di relazioni tenaci tessute negli anni fatte di condivisioni di esperienza e di sogni. Si proprio di sogni. Perché quello di stasera è la realizzazione di un sogno. Reso possibile dall’ aver sempre creduto nella importanza della rete. Perché quello che abbiamo realizzato e faremo sarà possibile grazie all’aiuto di tutti”.
Sono poi intervenuti i rappresentanti degli enti co-organizzatori di questo evento. E poi molti dei tantissimi docenti, che Annamaria Campobasso, durante una breve intervista sulla bella e preziosa iniziativa per Triggiano, ha definito “Professori volontari, precisando che loro sono la vera anima”.
Più di mezzo secolo di vita speso anche e soprattutto nell’organizzazione culturale, in campo musicale in particolare, mi hanno convinto che non è proprio così, come la Campobasso generosamente ci e vi offre. L’anima sono quelli che, come lei, non si scoraggiano e vanno avanti quando tutti, amministratori pubblici in primis, ti fanno capire “hai voluto la bicicletta, pedala!” E qualcuno più pesantuccio aggiunge “mica te lo aveva prescritto il medico“. Non serve spiegarlo, dalle rape il sangue non si cava: “Il medico no, ma l’amore per la cultura, unito a quello per la propria terra, quelli si che ti obbligano ad andare avanti, con caparbia volontà a dispetto dei tanti basilischi, che sono numerosissimi anche al di fuori della bella Lucania”. Scusate ma io preferisco chiamare così la Basilicata. Sono davvero obsoleto.
Andando alla realizzazione del progetto di Annamaria e della sua equipe, si perchè Annamaria, brava di suo, non è mai o quasi da sola, ama le sinergie e le collaborazioni organiche, sicuramente dalle parti nostre -dove si esalta l’individualismo sfrenato- due parolacce delle peggiori. Quindi eccovi materie e docenti, molti dei quali hanno telegraficamente accennato ai programmi ed agli obiettivi che intendono raggiungere.
Gli interventi dei docenti sono stati, come accennato, quasi tutti splendidamente telegrafici. Qualche rara eccezione: mi si passi il termite in gergo, qualche “trombone”, che a casa non si vuol proprio ritirare, non manca mai, ovunque vai.
Prima dei docenti hanno preso la parola, anche loro encomiabilmente sintetici, i co-organizzatori: Pasquale De Ruvo – Presidente Kendro, Giuseppe Guaricci – Uneba, Francesca Miami – Accademia Aurea e Alberto Mastore – Accademia Aurea.
Appuntamento per i Saggi di fine anno o forse prima chissà?
Foto, di Lidia Petrescu ed un discreto numero di scatti degli organizzatori.
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