“La grande guerra del Salento”
Vicenda realmente accaduta; un ragazzo muore durante una partita di calcio.
Nunzia Zampino
Martedi’ 10 Maggio, al cinema “Tartaro” di Galatina potrete assistere al film nel titolo: “La grande guerra del Salento”.
Siamo nel secondo dopoguerra e tutto si svolge nella terra del sud più profondo e suggestivo della Puglia: il Salento.
Mentre l’Italia è reduce da due guerre mondiali, nella profonda Puglia se ne scatena una fra due paesini: Supersano e Ruffano.
Una guerra che trattandosi di una partita di pallone, nasconde in realtà deliri di onnipotenza che fanno da contorno alla rivalità fra due uomini: Ernesto, imprenditore agricolo e presidente della squadra di calcio di Supersano e Alfredo, generale in pensione del regime fascista e presidente del Ruffano Calcio. Sullo sfondo c’è anche un amore che sta sbocciando: quello tra Giulio e Agnese, legati dall’amicizia con un’altra coppia di giovani, Giovanna e Antonio. Quest’ultimo, Antonio Prete, è stato il primo tifoso nella storia d’Italia a perdere la vita per una partita di pallone.
“La grande guerra del Salento”, è un film diretto da Marco Pollini.
Ambientato tra il 1948 e il 1949, l’opera di Pollini si concentra sull’evento tragico legato ad Antonio Prete, un ragazzo di Supersano, come ho detto il primo tifoso a morire a causa degli scontri nati dopo una partita di calcio, giocata tra le squadre di Ruffano e Supersano. Presidenti di queste due squadre, entrambi mossi da personali interessi politici, Ernesto e Alfredo sono interpretati nel film dai sempre bravi Marco Leonardi e Paolo De Vita. Ma attorno a questo fatto doloroso si intrecciano diverse storie, prima fra tutte quella dell’amore che lega Giulio e Agnese, e della loro amicizia con Giovanna e Antonio.
Nel suo film Pollini decide di trattare più temi allo stesso tempo: le origini del tifo e della passione per il calcio, la rivalità fra fazioni diverse e le ambizioni, ma non solo, anche le condizioni della donna nel Sud di quegli anni o il tema dell’emigrazione in luoghi più ricchi.
Certo, proprio da questa varietà di temi emerge il problema principale di questo film, e cioè che La grande guerra del Salento, pur affrontando tutti questi argomenti sembra in fondo non raccontarne davvero nessuno, perché ognuno di questi viene narrato in maniera superficiale e in modo incredibilmente senza insegnamento, attraverso una scrittura estremamente essenziale, che non riesce a dare spessore alle vicende e ai personaggi che racconta.
Anche la riuscita estetica non è delle migliori e il prodotto che ne viene fuori risulta molto più adatto al piccolo schermo che al grande… Comunque è sempre un film sulla nostra terra e val la pena di assistervi.
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