Berlusconi e la ridiscesa in campo
Il leader azzurro vuol ripetere il “miracolo” del 1994. Non risponde alle critiche di Gelmini
La redazione
“Torno in campo per vincere con il centrodestra nel 2023″. “Andrò in tv e agli incontri di partito per ripetere il “miracolo“ del 1994 e rilanciare Forza Italia, formazione liberale, cristiana, garantista europeista e atlantista, traino e perno della coalizione”.
A Napoli, Silvio Berlusconi è determinato nel rinnovare la promessa della sua presenza in prima persona nella campagna elettorale, legge Severino permettendo, che dal volto del 12 giugno ci porterà alle politiche del prossimo anno.
Berlusconi prova così a ricompattare FI e gettare acqua sulle tensioni interne esplose con la nomina di Licia Ronzulli a coordinatrice lombarda, mal sopportata da Mariastella Gelmini.
La ministro per gli Affari regionali in mattinata, ha criticato duramente il Cavaliere sulla linea di FI sulla guerra in Ucraina.
Nel mirino di Gelmini le frasi pronunciate da Berlusconi, ieri proprio a Napoli: “Inviare armi a Kiev significa essere cobelligeranti“, aveva detto il Cavaliere.
“L’Europa deve fare una proposta di pace a Putin e agli ucraini, cercando di far accogliere dagli ucraini quelle che sono le domande di Putin”. In serata, con una nota in cui precisava che la linea del partito “non era cambiata” aggiungeva che è “doveroso” inviare armi all’Ucraina.
Linea confermata nel suo intervento alla Mostra d’Oltremare: “L’Ucraina è il Paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi. Forza Italia è – e rimarrà sempre – dalla parte dell’Europa, dalla parte dell’Alleanza Atlantica, dalla parte dell’Occidente, dalla parte degli Stati Uniti”.
“Le parole di Berlusconi di ieri purtroppo non smentiscono le nostre ambiguità“, attacca ancora Gelmini unica dirigente di FI assente a Napoli. In prima fila siedono la presidente del Senato Elisabetta Casellati, che l’ex premier ringrazia, i ministri Renato Brunetta e Mara Carfagna,
Berlusconi apre il suo intervento ringraziando pubblicamente Mara Carfagna dal palco, per il suo impegno che ha reso possibile che il “40% delle risorse del Pnrr siano destinate al Sud”.
Durante il suo intervento di oltre un’ora, Berlusconi è netto sulla condanna del comunismo, definito la “filosofia più disumana e perversa della storia (ndr. dopo il nazismo ed insieme al fascismo, omissioni non tanto strane)“. “Noi siamo sempre stati dalla parte della libertà, della democrazia, dell’Europa, dell’Occidente”, aggiunge e rimarca lo “zelo atlantista” del Pd, i cui predecessori negli anni Ottanta fecero “feroce opposizione alla decisione del governo Craxi di installare i cosiddetti ‘euromissili’ per rispondere alla minaccia dei missili sovietici puntati direttamente contro il nostro Paese”.
Poi il passaggio sulla coalizione. “L’ho detto a Roma qualche settimana fa e lo ripeto oggi: Forza Italia non fa parte del centro-destra, ma Forza Italia è il centro-destra. Senza FI non sarebbe più centrodestra ma una destra-destra”.
Ed è proprio qui che casca l’asino. Perdonandogli, vista l’età avanzata, di essersi in meno di 24 ore dichiarato pro Putin -con questo schierandosi almeno con uno dei suoi alleati, quel Matteo Salvini, che chiede di non mandare armi all’Ucraina-, salvo poi correggersi e modificare linea, per evidente mero opportunismo, Berlusconi dovrebbe spiegare, non a noi, ma ai suoi elettori, a Napoli osannanti, come fa il campione della libertà, della democrazia, dell’europeismo, dell’atlantismo e dell’americanismo, come si descrive, a condividere la coalizione esclusivamente con sovranisti e nazionalisti, dichiaratamente contro l’Europa, per nulla simpatizzanti della democrazia e della libertà…….. E col suo 8% quanto potrebbe incidere? Accetta, in realtà -senza dirlo- il ruolo del gregario, pur di poter sperare di accedere alla stanza dei bottoni.
Come si fa a prendere in giro i fans platealmente ed esserne il beniamino osannato? Misteri della politica italiana.
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