Berlusconi: “Le mie parole su Putin sono state fraintese”
“Riferivo quello che alcuni raccontano”
La redazione
Nulla nella politica italiana raggiunge le somme vette di Silvio Berlusconi nel dare dimostrazione vivente della teoria dei “Corsi e ricorsi storici” di Giambattista Vico, ovvero “la storia si ripete”.
Tanto per cambiare, dopo che i collaboratori gli hanno fatto notare la perdita di consenso conseguente alle sue ingiurie a Zelenkyi e l’apologia di Putin, Berlusconi ha accusato la stampa e le tv non di proprietà della famiglia Berlusconi, di “averlo equivocato”. Una storiellina che si ripete da quasi trent’anni ed è diventata vecchia e becera, come le barzellette trite e ritrite che racconta.
“Bastava vedere tutta l’intervista per capire quale sia il mio pensiero, che peraltro è noto da tempo”. Silvio Berlusconi, su Facebook, prova a chiarire le parole a Porta a Porta su Putin e l’Ucraina: “Riferivo quello che alcuni raccontano senza nessuna adesione del mio pensiero a quel racconto. Forse sono stato frainteso facevo solo il ‘cronista’ riferendo il pensiero di altri.
L’aggressione all’Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile, la posizione di Forza Italia chiara e netta: non potremo mai in nessun modo e per nessuna ragione rompere la nostra partecipazione all’Unione europea e all’Alleanza atlantica”.
In realtà una presa di posizione pro Putin, nonché favorevole al massacro ed sl genocidio degli ucraini per mano russa, che arriva appena dopo che i deputati europei dei partiti di Meloni e Salvini hanno votato, pur perdenti, la solidarietà a Victor Orban e la loro contrarietà alle sanzioni europee nei confronti di quel Paese, condotto per l’Ue in maniera dittatoriale. E fin troppo chiaro che il messaggio dei due non era indirizzato a Orban, che conta quanto il due di picche, ma al suo signore e padrone.
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