Conte alla Camera
Conte riferisce alla camera dei Deputati, dove i numeri per proseguire ci sono, ella crisi. Domani al Sevato
GP
Oggi francamente mi costa aprire il giornale con le notizie dal fronte del governo italiano. Non perché sminuisca il lavoro che questo esecutivo ha fatto per contrastare la diffusione pandemica, spesso ipocritamente avversato da individui che dopo aver aizzato alla disobbedienza, hanno rigirato la frittata addebitando le conseguenze di quei gesti eversivi al governo stesso, o perché voglia sottovalutare i danni catastrofici che questa crisi, ove si apra formalmente e ci porti alle elezioni, comporterebbe.
Posso confessarvelo, care lettrici e lettori, nutro grande avversione per soggetti che in momenti come questi invocano il voto del popolo sovrano come la panacea di tutti i mali. A prescindere dal fatto che elezioni anticipate sono la prova provata del totale fallimento della politica di un Paese, oggi si sta combattendo davvero una guerra con un virus che con le sue mutazioni sulla virulenza dichiara di non voler cedere di un passo e colpirci ancora a dispetto dei sacrifici enormi fatti dai cittadini, reclusi senza colpa, immiseriti senza alcuna alternativa. Noi possiamo commettere l’idiozia di fermare il Paese, il Covid non accetterà una tregua ed approfitterà per fare terra bruciata, come è accaduto ovunque, dove è stato sottovalutato.
In realtà questo primo giorno di una nuova settimana si presenta com un patrimonio di notizie internazionali interessanti, che seguiranno a ruota, da cui il tentennare sulla scelta,
Dunque Conte ha tenuto alla Camera un discorso durato 55 minuti, che proverò a riassumervi. Per ora vi dico che è stato interrotto dagli applausi della maggioranza quattordici volti e quando ha annunciato la prossima nomina di una Autorità delegata per i Servizi segreti all’applauso si sono uniti anche i parlamentari di Italia Viva.
Si è aperto il dibattito previsto fino alle 15,30. Poi intervallo di un’ora e mezza per la sanificazione dell’aula e dalle 17,00 replica di Conte, dichiarazioni di voto e votazione sulla fiducia.
Conte dirà: “All’inizio di questa esperienza di governo, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Precisai che il programma non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee o una sterile sommatoria delle posizioni delle forze di maggioranza. Un’alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese. Sin dall’inizio mi sono adoperato perché si delineasse la prospettiva di un disegno riformatore, ampio e coraggioso per configurare una nuova stagione riformatrice basata sulla sostenibilità, sulla coesione sociale e territoriale, sul pieno sviluppo della persona umana. E ancora oggi c’è una visione.”
“In questi mesi drammatici della pandemia da Covid questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo convergenza di vedute, risolutezza di azione anche nei momenti più difficili . Agli inizi 2020 il progetto del governo si è dovuto misurare con la pandemia che ha sconvolto in profondità la società e la dinamica stessa delle nostre relazioni. Affrontiamo una sfida di portata epocale, si vivono paure primordiali, più spesso conosciute da generazioni del passato. Torniamo a sentirci profondamente fragili, alcune certezze radicate sono state poste in discussione. Ci siamo misurati quotidianamente come mai in passato con scienza e tecniche, con la difficoltà a fornire risposte efficaci e rapide. Primi in occidente siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, operando delicatissimi bilanciamenti dei principi costituzionali. Abbiamo operato sempre scelte migliori? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Per parte mia posso dire che il governo ha operato con massimo scrupolo e attenzione per i delicati bilanciamenti anche costituzionali. Se io oggi posso parlare a nome di tutto il governo a testa alta non è per l’arroganza di chi ritiene di non aver commesso errori ma è per la consapevolezza di chi ha operato con tutte le energie fisiche e psichiche per la comunità nazionale”.
“Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fossero state condivisione, collaborazione, responsabilità, in ciascuna forza politica, ha aggiunto Conte, elencando poi le principali misure della legge di bilancio ed il decreto semplificazioni. “E’ stato fondamentale anche il senso di responsabilità delle forze opposizione che, pur nella dialettica della politica, hanno contribuito ad affrontare dei passaggi critici. Bisogna darne atto. Avete avanzato anche proposte concrete, qualificanti, alcune delle quali sono state accolte dalle forze di maggioranza. Proprio nei momenti più critici del Paese dobbiamo trovare le ragioni più nobili e alte della politica, come servizio per i bisogni della comunità nazionale e non come logica di potere. Alla società che sta uscendo con difficoltà dalla pandemia non possiamo offrire risposte mediocri. Il governo deve essere all’altezza di questo compito”.
“Il 13 gennaio in una conferenza stampa sono state confermate le dimissioni delle ministre di Iv. Si è aperta una crisi che deve trovare qui in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato. Le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate sulla crisi del Paese. Così, agli occhi dei cittadini, appaiono dissipate in contributi polemici, spesso sterili, del tutto incomprensibili. Rischiamo così tutti di perdere contatto con la realtà. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No.
Nel pieno della pandemia Covid e mentre da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per la bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi a cui non solo i cittadini, ma io stesso, non trovo alcun plausibile fondamento. Questa crisi ha provocato profondo sgomento nel Paese, rischia di produrre danni notevoli e non solo perché ha fatto salire lo spread ma ancor più perché ha attirato l’attenzione dei media internazionali e delle cancellerie straniere. Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto, ha proseguito il premier Conte parlando della fiducia tra le forze alleate come condizioni imprescindibile per guidare il Paese. Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria del Recovery plan c’è stata un’astensione motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund. Il Recovery Plan italiano sarà un piano largamente condiviso, uno sforzo collettivo di cui andare fieri.
Poi ha sottolineato con forza: Il Paese merita un governo coeso, ora si volta pagina. Quanto alla politica industriale dobbiamo proseguire nel proteggere gli investimenti più strategici del Paese. Dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più produttive. L’assegno unico mensile si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie, da luglio sarà introdotto “‘assegno unico mensile per famiglie con figli sotto i 21 anni.
Il governo, chiaramente nel rispetto delle determinazioni delle forze parlamentari, si impegnerà a promuovere una riforma elettorale proporzionale, quanto più possibile condivisa, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l’esigenza di assicurare stabilità al sistema politico. Per le sfide che attendono l’Italia servono la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale. Questa alleanza può già contare su una solida base di dialogo alimentata da M5s, Pd, Leu, che sta mostrando la saldezza del suo ancoraggio e l’ampiezza del suo respiro. Sarebbe un arricchimento di questa alleanza poter acquisire contributo politico di formazioni che si collocano nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista. Ma chiesto un appoggio limpido e trasparente.
“Viste le nuove sfide e anche gli impegni internazionali, non intendo mantenere la delega all’Agricoltura se non lo stretto necessario e mi avvarrò anche della facoltà di designare un’autorità delegata per l’intelligence di mia fiducia, Aiutateci a marginare la crisi in atto. Cari cittadini, la fiducia deve essere reciproca, deve essere un qualcosa che si alimenta in maniera biunivoca. Avete offerto una risposta di grande responsabilità, state dimostrando di riporre grande fiducia nelle istituzioni. Confido che con il voto di oggi anche le istituzioni sappiano ripagare questa fiducia riparando il grave gesto di irresponsabilità che ha prodotto questa crisi.
“Costruiamo un governo aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia”, ha detto Conte in conclusione del suo intervento in Aula alla Camera.
Sono seguiti gli interventi, e di crisi si è parlato anche e soprattutto fuori del parlamento dove le dichiarazione sono numerose come le foglie cadute in autunno e se queste ultime diverranno utile humus delle prime non resterà nulla, quindi me e ve le risparmio.
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