Covid tiene banco
Con 126.888 nuovi casi e 156 decessi (dati del 30/12/2021) non potrebbe essere diversamente.
Gianvito Pugliese
Dei numeri parlerò dopo, non perché non siano l’argomento principe, ma perché forse è opportuno prima guardarci attorno e vedere le novità, tutte quelle che non ci sfuggono, evitando di iscrivere anche questa testata nell’accorsato club di chi vede e racconta solo nero e chi solo roseo. La realtà non è mai così, è fatta di luci ed ombre, di grigi, di sfumature di colori. Non se ne accorge solo chi ha interesse a raccontarci una storia di comodo e manipolare i fatti ad uso e consumo di quella “storiellina”.
Anzitutto, due antivirali per i pazienti Covid non ospedalizzati sono stati autorizzati dall’Aifa l’Agenzia italiana del farmaco. La sua Commissione tecnico scientifica. nella seduta del 22 dicembre 2021. ha autorizzato due antivirali: molnupiravir e remdesivir. Li ha indicati per il trattamento di pazienti Covid-19 “con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 grave“.
Cerco di sintetizzarne le differenze tra i due e sento tutta la carenza di un’adeguata conoscenza della farmacologia.
- Molnupiravir. E’ un antivirale orale, l’utilizzo è indicato entro 5 giorni dai primi sintomi. Il trattamento, 4 compresse (da 200 mg) due volte al dì, è di 5 giorni. Sarà in distribuzione dal 4 gennaio.
- Remdesivir. E’ un antivirale per endovena, può essere utilizzato fino a 7 giorni dall’insorgenza dei sintomi. L’Ema, Agenzia europea per i medicinali, lo ha autorizzato, estendendone l’utilizzo, per il trattamento dei soggetti non in ossigeno-terapia ad alto rischio di Covid-19 grave. Il trattamento, consiste in una endovenosa, per 3 giorni.
Se non altro una buona notizia, per quello che vale. Ma ogni più piccola arma che ci difende dal Covid è bene accolta, e per essere sinceri non mi sembra neanche tanto piccola, dal momento che questi farmaci, se ho ben capito possono ridurre drasticamente le ospedalizzazioni, che non sono certo un problema secondario.
Oggi Cdm per approvare il decreto legge con le nuove misure sulle quarantene e sul green pass rafforzato.
La super carta verde indispensabile per utilizzare treni, aerei, navi e per accedere al trasporto pubblico, occorre anche per partecipare a matrimoni od essere ospitati in alberghi. Riduzione della capienza degli stadi al 50% all’aperto e del 35% al chiuso.
Dal 10 gennaio 2022 si amplia l’uso del Green Pass Rafforzato alle seguenti attività:
- alberghi e strutture ricettive;
- feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose;
- sagre e fiere
- centri congressi
- servizi di ristorazione all’aperto
- impianti di risalita con finalita’ turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici
- piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto
- centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto.
Inoltre il Green Pass Rafforzato è necessario, come abbiamo appena detto, per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale.
Quanto alle quarantene il decreto dispone che la quarantena precauzionale, non trova applicazione per coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti positivi al COVID-19 purché si sia nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo.
Fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione, ai suddetti soggetti è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 e di effettuare – solo qualora sintomatici – un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso.
Prevista la cessazione della quarantena o dell’auto-sorveglianza in caso di esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, effettuato anche presso centri privati; in tale ultimo caso la trasmissione all’Asl del referto a esito negativo, con modalità anche elettroniche, determina la cessazione di quarantena o del periodo di auto-sorveglianza.
Tutto bene? Il governo Draghi corre ai ripari, assume le decisioni adeguate alla gravità dei numeri e collaudate con esito positivo, magari in altri Paesi? Neanche per sogno. Pure quì l’ennesimo cerchiobbottismo, due restrizioni ed un allargamento e mezzo. Che fine ha fatto l’obbligo del green pass rafforzato per i lavoratori, a cominciare di corsa da quelli a stretto contatto col pubblico? Si è perso per strada nel percorso da o verso Palazzo Chigi? Un forte vento di tramontana da via Bellerio ha fatto volar via i fogli con la bozza della relativa proposta?
Non lo sospetto io. Mi sembra anche troppo chiaro il messaggio che esplode dall’intervista dell’Adn Kronos al Ministro Giorgetti a proposito di quarantene e green pass ai lavoratori.
L’Organizzazione mondiale della sanità, che non è l’ultimo venuto in materia, ha dichiarato che la riduzione del periodo di quarantena decisa in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, è “un compromesso” tra il controllo dei contagi e la necessità di far andare avanti le economie.
L’Oms è garbata e diplomatica e parla di “compromesso”, io sono sgarbato e per nulla diplomatico e lo chiamo “cerchiobbottismo”.
Più esaustivo in proposito un articolo dell’International web Post che illustra la posizione dell’Oms in dettaglio.
A questo punto occorre tirare le fila del discorso. Seguire l’esempio della Germania che in tre settimane è passata da 74mila a 10mila, noo? Che aspettiamo. di rivedere i camion militari portare via le bare ed i morti a tonnellate?
Temo di comprendere il nocciolo della questione e mi preoccupa davvero: in Germania “a un passo dall’addio, il governo di Angela Merkel ha deciso che solo i vaccinati e i guariti dal Covid possono accedere a ristoranti, cinema, eventi culturali, musei e negozi non essenziali -scrivevo nell’editoriale appena condiviso-. Olaf Scholz, che ha sostituito la Merkel dopo 16 anni di cancellierato, ha lasciato in vigore la misura, ed i risultati sono venuti“.
Banale concludere rassegnato: ma quella e la Germania e noi siamo in Italia. Mi sono scocciato di ripetermi, e temo Voi di leggermi, ma è questione di composizione ed omogeneità di chi ci governa, Mi spiego Angela Merkel, saldamente alla guida della sua coalizione, nonostante la sconfitta elettorale, avvia una risposta drastica ma efficiente al Covid. Sholz, ancor più saldamente alla guida della coalizione, che si è opposta alla Merkel vincendo le elezioni, porta avanti senza se, senza ma, la proposta Merkel, I risultati eccezionali li abbiamo visti e contati.
Piscis, sempre a capite fetet. Cosa ha provocato il crollo di un Italia modello in Europa ed oltre nella lotta al Covid, che in pochi giorni vede crescere i contagi di 13 volte, spaventoso!
Mario Draghi, vi chiederete a questo punto? Perchè Speranza che nel Conte due era per gli europei il Superman della guerra al Covid, ora sembra non sapere più che pesci pigliare? Perchè con Conte funzionava e con Draghi no? Colpa di Draghi, evidente. Ed invece no! Non si tratta di Draghi o Conte, ma della diversa natura dei rispettivi governi. Conte aveva una maggioranza politica, lasciamo perdere la squallida fine, di cui l’autore ancora oggi si vanta. E’ proprio vero che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. In teoria poteva contare su una coesione d’indirizzo, quantomeno. Draghi, con la sua maggioranza bulgara schierata in parlamento, deve usare la limette della unghie dove occorrerebbe una pesante accetta o meglio una potente motosega. Giorgetti, mentre l’Italia va in pezzi sotto i colpi di una pandemia sfuggita al controllo, i numeri parlano chiaro, non certo a titolo personale, ma del suo partito, stoppa le misure drastiche, ma indispensabili. Errore dello stesso Mattarella, quando propose a Draghi questo governo? Pensare che in una situazione di grave emergenza, con un Paese economicamente con le pezze “dove non batte luca”, per dirla con Dante nel suo anniversario (vale fino a domani), anche partiti acerrimi nemici avrebbero potuto mettere da parte le diversità ed ostilità per affrontare insieme la guerra al Covid. Presidente, teoricamente non fa un grinza, ma non ha tenuto conto, e non ne ha fatto tener conto a Draghi, della pochezza e meschinità dei personaggi, politicanti e non politici, gente buona a coltivar l’orticello del proprio partitino che se li metti a lavorare ad un grande progetto per il Paese si smarriscono e si rifugiano di corsa nell’orticello al quale sono adusi da sempre.
Il problema, cari lettori, sbaglierò, e magari sbagliassi, è tutto qui. Come si risolve? Non ne ho la benché minima idea, e non la ho perché ora siamo in un cul de sac, dove ci siamo cacciati mani e piedi, e per giunta, buona parte dei nostri politici non ha alcuna intenzione di tirarsene fuori.
Un problema complesso che richiede soluzioni ancor più complesse ed articolate. E siccome non sono politico e non cerco voti immeritati, non voglio ingannare nessuno. Chi vuole risposte semplici non ne avrà, per la semplice ragione che non esistono. Lascio ai politicanti di dare risposte facili ai problemi complessi. Osanna dai figli delle madre più prolifica del mondo, quella dei fessi. Così va il mondo, che ci volete fare, mentre stancamente si avvia ad archiviare un difficile 2021 che alla fine ci ha riservato gli ultimi “regalini”.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.