Draghi parla al Paese del prossimo Natale

Al momento è l’argomento del giorno, ma esistono letture differenti: chi sottolinea i pericoli, e chi una certa dose di ottimismo di Super Mario

La redazione

Super Mario, ovvero Mario Draghi, ha tenuto nell’Aula della Camera comunicazioni sin merito al prossimo Consiglio europeo. E’ in corso un dibattito, al termine del quale saranno presentate risoluzioni. La maggioranza, comunque, sta lavorando ad un testo unitario. Per una volta, finalmente, si compatta.

Aula decisamente non affollata oggi alla Camera dei Deputati, durante le comunicazioni del presidente del Consiglio. I gruppi più numerosi sono quelli del Pd e di Fdi, per contro vistosi sono i buchi negli altri banchi. Draghi parla tra i ministri D’Incà e Lamorgese.

Draghi, uomo di poche parole e molti fatti, per una volta si concede il lusso di non lesinare sulle parole. La sintesi, apprezzabilissima, in particolare nel mondo logorroico della politica, la cui parola d’ordine attuale è “pochi fatti e molte parole”, quando eccessiva va a discapito della chiarezza.

Draghi, che a fiuto sente il momento delicato che sta attraversando il suo governo e la sua maggioranza, questa volta non si risparmia ed è un fiume in piena di parole per essere esaustivo su tutti gli argomenti affrontati.

“Voglio prima di tutto ricordare le nove vittime dell’esplosione avvenuta l’11 dicembre a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Ai loro cari, vanno le condoglianze del Governo e mie personali. È essenziale che venga fatta luce al più presto su quanto accaduto per accertare le responsabilità. Episodi come questo non devono accadere e sono inaccettabili“. Poi chiama per nome ad una ad una le vittime.

L’inverno e la diffusione della variante Omicron – dalle prime indagini, molto più contagiosa – ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia. I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, nell’UE, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita. Il Governo ha deciso di rinnovare lo Stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. Invito i cittadini a mantenere la massima cautela”.

I dati di oggi descrivono un quadro molto diverso rispetto all’anno scorso. Il numero totale di persone attualmente positive al virus in Italia è 297 mila. Dodici mesi fa erano 675 mila, nonostante un livello di restrizioni molto maggiore. Le persone ricoverate sono 8.026. Il 14 dicembre 2020 erano 30.860. Negli ultimi sette giorni ci sono stati in media 95 decessi al giorno. Nello stesso periodo di un anno fa erano stati 629. Dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri. Ci permettiamo di privilegiare quest’ultima affermazione aderendo all’interpretazione ottimistica delle comunicazioni, condivisa da molti Colleghi. Il Paese e, soprattutto i cittadini hanno bisogno di abbinare all’iniezione di vaccino, una di coraggio e ottimismo al 50 e 50%.

Oggi più dell’85% degli italiani sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi, e circa il 20% anche la terza. Voglio incoraggiare chi non si è vaccinato a farlo al più presto e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile. Come dimostra l’Iss, i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte rispetto a chi ha fatto la terza. Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità. E per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come fatto finora”.

L’aumento del costo dell’energia è legato soprattutto a cause congiunturali, come la ripresa economica globale e le strozzature negli approvvigionamenti. Questi fattori transitori dovrebbero essere almeno in parte superati nel corso del 2022, con la normalizzazione dei consumi e il superamento dei colli di bottiglia”.
Il Governo si è impegnato a definire una chiara traiettoria di decarbonizzazione, con tempi rapidi ma realistici, e con obiettivi misurabili. Siamo impegnati a definire un percorso di riduzione delle emissioni a livello europeo che tenga conto della capacità di riconversione del nostro tessuto produttivo. Per aumentare rapidamente la produzione da fonti rinnovabili, abbiamo stanziato fondi ingenti e semplificato le procedure amministrative”.

Da giugno il governo ha stanziato più di 4 miliardi” contro il caro bollette. “Per l’anno prossimo, abbiamo previsto altri 3,8 miliardi e siamo pronti a aggiungere altre risorse se l’andamento dei prezzi non dovesse stabilizzarsi. Per il primo trimestre 2022, annulliamo gli oneri generali di sistema per le utenze elettriche domestiche, per le piccole attività commerciali, per le microimprese; riduciamo al 5 per cento l’aliquota IVA e abbattiamo gli oneri generali di sistema per il gas; e per i cittadini più poveri e in gravi condizioni di salute, c’è quasi un miliardo per rafforzare le agevolazioni”.

Un tema quest’ultimo sul quale Draghi stende un velo pietoso, per quanto accaduto in Cdm a proposito della proposta bocciata di un contributo di solidarietà.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail  info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su Facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo  lavocenews.it grazie.