Elezioni russe sotto pressione: proteste o manovre mercenarie?

Gesti isolati o tentativi orchestrati nel contesto delle elezioni russe?

Rocco Michele Renna

Mentre il mondo tiene gli occhi puntati sulla Russia in attesa dell’incoronazione di Vladimir Putin per un nuovo mandato presidenziale, le elezioni nel Paese si svolgono in mezzo a controversie e proteste. Ma ciò che sembra una manifestazione di dissenso spontaneo potrebbe nascondere manovre più oscure, secondo le autorità russe.

Leggi anche: Elezioni presidenziali in Russia: il futuro di Putin e l’importanza dell’affluenza

Il panorama delle elezioni è stato segnato da una serie di incidenti isolati, ma significativi. Nei seggi elettorali di diverse città russe, compresa Mosca, sono avvenuti episodi apparentemente concertati di protesta. Una donna, come riferisce il canale Telegram Baza, ha versato inchiostro verde nell’urna mentre urlava slogan pro-Ucraina. Un gesto che ha suscitato l’indignazione delle autorità, che hanno aperto un’indagine per ostruzione al lavoro degli scrutatori. Situazioni simili si sono verificate anche in altre regioni del paese, con persone arrestate e incriminate.

Secondo Nikolai Bulaev, vice presidente della Commissione elettorale russa, dietro questi gesti ci sarebbero interessi monetari. Bulaev ha affermato che i responsabili dei tentativi di interferire con il processo elettorale lo avrebbero fatto in cambio di denaro. Tuttavia, questa spiegazione potrebbe non convincere tutti, specialmente considerando il contesto politico teso in cui si tengono queste elezioni.

A San Pietroburgo, una giovane donna è stata arrestata dopo aver lanciato una molotov all’ingresso di un seggio elettorale. Questo è solo uno dei 11 tentativi di incendiare i seggi elettorali segnalati, insieme a 19 casi di urne riempite di inchiostro, secondo il canale Telegram Nexta.

Ma quali sono le vere motivazioni dietro questi gesti? Alcuni li vedono come espressione di dissenso politico, soprattutto considerando il richiamo alla protesta suggerito da Aleksei Navalny e poi rilanciato da sua moglie Yulia. Navalny stesso, prima della sua morte, aveva invitato i russi a manifestare contro le elezioni. L’ombra del suo assassinio aleggia sulle elezioni, alimentando il sospetto di manovre politiche subdole.

Il timore è che questi gesti, sebbene isolati, possano minare la fiducia nell’integrità del processo elettorale. Mentre il mondo osserva l’evolversi della situazione, resta da capire se queste proteste siano veramente spontanee o parte di un piano più ampio per influenzare gli esiti delle elezioni russe.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Le email del quotidiano: direttore@lavocenews.it o info@lavocenews.it.