Enrico Letta vuole due donne capogruppo.
Il rinnovamento del Pd marcia a 360°, ma non è privo di ostacoli.
La Redazione
Enrico Letta: “Se arriviamo alla sfida con la Lega e il centrodestra con la Torre di Babele, per me la sfida del 2023 possiamo pure non giocarla, abbiamo già perso. Mi sono messo in testa di fermare la crisi del Pd: una crisi sulle politiche e una nei rapporti umani deteriorati. Da 10 giorni abbiamo dato un segnale forte alla nostra gente, al governo, agli altri partiti, al Paese”.
“Un partito come il nostro, organizzato con vertici tutti uomini, semplicemente in Europa non ha cittadinanza. Un uomo segretario, due capigruppo maschi, tre ministri maschio nel governo, cinque presidenti di Regione maschi: questa è la nostra prima fila. È irricevibile”. Il riferimento è alla sua intenzione di avere due donne per capigruppo alla Camera ed al Senato.
Immediata la risposta positiva dalla Camera di Graziano del Rio: “La sfida di Enrico Letta e del Partito Democratico per la parità di genere è la mia sfida. Per questo mi faccio da parte per una soluzione che porti una donna alla guida dei deputati Pd. Decideremo insieme per il bene di una grande comunità politica”.
Di tono diverso dal Senato Andrea Marcucci: “Mi dispiace non sia riconosciuto il lavoro fatto nel gruppo parlamentare al Senato” per poi aggiungere. “Vedrò se ci sono le condizioni per ricandidarmi”.
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