Estonia: vince alle politiche il Partito Riformatore della premier Kaja Kallas
Meno della metà i seggi al maggiore oppositore, il Partito Popolare Conservatore, contrario agli aiuti a Kiev
Gianvito Pugliese
Kaja Kallas (in copertina), premier uscente della Lettonia, a capo del Partito Riformatore, il più suffragato, che col 31,8% delle preferenze ha ottenuto 37 seggi, su 101 che compongono il Parlamento, +3 rispetto alle precedenti elezioni del 2019, ha così commentato la chiara vittoria ottenuta: un risultato “ci darà un forte mandato per mettere insieme un buon governo“.
La carta vincente il suo incondizionato sostegno all’Ucraina, avversato con decisione dal principale partito populista d’opposizione l’Ekre (Partito popolare conservatore (Ekre), secondo con il 16,1% dei voti e 17 seggi.
Terzo classificato il Partito di centro, che conta sui voti di una consistente minoranza russofona, e che ha ottenuto con il 15,3% dei voti e 16 seggi.
Hanno poi superato la soglia di sbarramento del 5%, utile ad entrare in Parlamento, anzitutto i due partiti alleati della Kalls nella scorsa legislatura: cioè il Partito socialdemocratico (9,4%, 8 seggi) e i cristiano-democratici di Patria (Isamaa, 8,3%, 8 seggi). La coalizione uscente ha ottenuto quindi 53 seggi (per la maggioranza bastano 51). Gli osservatori politici prevedono che Patria possa essere sostituita nella maggioranza dai centristi liberali di Eesti 200 (13,6%, 14 seggi). Disponendo, infatti, di sei seggi in più, pari a 59, il governo Kallas potrebbe con maggior facilità governare il Paese e mettere in cantiere le riforme necessarie promesse in campagna elettorale.
Oggi, infatti la Kallas ha dichiarato: “La situazione internazionale non permette perdite di tempo: auspico che si proceda il più velocemente possibile alla formazione del nuovo governo. I risultati usciti dalle urne sono stati, del resto, molto chiari”.
I primi a congratularsi con la Kallas sono stati Roberta Metsola, presidente dell’europarlamento e Charles Michel, presidente del Consiglio europeo.
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