Grillo attacca il Mes
Gli rispondono Del Rio ed Amendola: “A rischio maggioranza al Senato.
La Redazione
Conte aveva appena finito di mettere a tacere tutte le voci sul rimpasto di governo con un “oggi ho i migliori ministri ipotizzabili” e subito si accende il contrasto tra i due maggiori partiti della maggioranza,
Beppe Grillo, padre nobile dei pentastellati dopo un silenzio mantenuto per molto scende in campo in maniera dirompente. In un suo post si legge:” titolo ‘La Mes è finita’, “non starò qui ad elencare le mille ragioni che fanno del Mes uno strumento non solo inadatto ma anche del tutto inutile per far fronte alle esigenze del nostro Paese in un momento così delicato. A farlo, ogni qualvolta gli viene messo un microfono sotto al naso, ci ha già pensato il nostro Presidente del Consiglio Conte dicendo più e più volte che “disponiamo già di tantissime risorse (fondi strutturali, scostamenti di bilancio, Recovery Fund ecc..) e dobbiamo saperle spendere”. Dunque non è una questione di soldi, che sembrano esserci, ma come e dove usarli”. “Incaponirsi sull’assurda discussione sui fondi del Mes, che vengono descritti come la panacea di tutti i mali, è una mera perdita di tempo ed energie. I soldi del meccanismo europeo, è giusto ricordare che (convenienti o meno) sempre debito sono. Un debito che ormai ammonta a oltre 150 miliardi e che, prima o poi, dovrà essere ripagato dalle vere vittime morali di tutta questa storia. I giovani e le nuove generazioni”.
E’ evidente che Beppe Grillo viva la preoccupazione di una diaspora di quanti tra i pentastellati continuano a vedere nel Mes un simbolo del male europeo da abbattere. Diaspora peraltro che ha già fatto allontanare dal movimento 4 parlamentari europei, come abbiamo riferito ieri.
Non tarda la risposta dei dem attraverso il capogruppo alla Camera Graziano del Rio: “l Mes è uno strumento che si può decidere di utilizzare o meno, ma se dopo aver fatto attendere un anno l’Europa ora l’Italia non dovesse procedere (alla riforma,ndr) rischia di perdere la sua credibilità. Il fatto che alcuni parlamentari non intendano accettare questa modifica mette a rischio la maggioranza, soprattutto al Senato. Noi siamo sempre disposti a mediazioni e a tenere unita la maggioranza ed il governo ma non è possibile che non si vada avanti, per noi è un punto non eludibile. .
Parole dure che non lasciano spazio a interpretazioni diverse a cui fa eco l’intervento del Ministro degli Affari Ue Enzo Amendola: “Nella nostra tradizione politica, un governo ha una maggioranza che gli dà mandato in Europa. Penso che il M5s farà una riflessione interna ma un governo che non ha una maggioranza in politica estera deve far riflettere. Io rifletterei da qui al 9 dicembre. Se ne discute da tre anni adesso hanno introdotto degli elementi positivi. Mi sembra normale che l’Italia firmi l’accordo per la riforma, il che non significa usare le risorse del Mes pandemico. Ma l’Italia non mette veti: noi combattiamo il veto di Orban e della Polonia” sul Recovery. ”
Un’ennesima patata bollente per Conte. Come regalo di Natale nulla da dire.
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