Il caffè con il lettore

Excusatio non petita, accusatio manifesta, Ed i nostri due eroi ci sono caduti dentro mani e piedi

Gianvito Pugliese

L’immagine del caffè servito nei giorni festivi

Gentili ospiti del caffè … della domenica, come i colleghi di #daisocial oggi hanno inteso farvi dono di un sorriso, così ho cercato disperatamente, notizie amene con scarso successo, per non usare il termine “fallimento”, ieri utilizzato da Mattarella per spiegare a Piantedosi il significato dei manganelli della Polizia contro gli studenti ed i giovani.

Fatti ameni di un certo spessore scarseggiano totalmente, ma è pur vero che anche il seguito dei fatti di Pisa e Torino si presta anche ad una lettura ironica, a dispetto della sostanziale gravità del contenuto.

E’ la solita eterna storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: l’ottimista lo vedrà mezzo pieno, il pessimista opterà per sottolineare l’altra metà vuota.

Mentre Mattarella faceva una romanzina a Piantedosi, sottolineando la responsabilità della politica nei fattacci di Pisa e Torino, Piantedosi da ottimo incassatore si dichiarava d’accordo, ma subito dopo con i giornalisti: “La Meloni non c’entra, il Ministro dell’Interno sono io e mi assumo e accollo ogni responsabilità per quanto malauguratamente accaduto”. Ed il primo capro espiatorio si è offerto al martirio, per difendere la Presidente del Consiglio. Che gentiluomo, vi viene da pensare. E certo. La Meloni, anche se non ama che glielo si ricordi, è una donna. Un uomo dovrebbe difenderla a costo di addossarsi le sue colpe,

Ma gli eroici capri espiatori non si fermano qui. Il Capo della Polizia Vittorio Pisani al Tg1: “Le decisioni che vengono adottate in sede locale durante i servizi di ordine pubblico non sono determinate né da scelte politiche né da direttive politiche“. Dunque, assume su di se la responsabilità che un attimo prima Piantedosi si era assunto. Il Ministro è, nella gestione dell’ordine pubblico, certamente la massima espressione politica. Quindi, afferma Pisani, non c’entra e non ha colpe.

Fa davvero ridere (il pessimista affermerà, “ma che stai dicendo? Fa piangere“) ad uno, come me, che per un cinquantennio ha frequentato le aule di giustizia da legale e una dozzina d’anni ha insegnato un branca del diritto all’Università Aldo Moro di Bari, che costoro, entrambi prefetti, sembrano ignorare la più elementare regola del diritto, che già era arci nota ai giuristi latini: “Excusatio non petita, accusatio manifesta”, tradotto, scusa non richiesta, accusa evidente. Se ti scusi di qualcosa di cui nessuno ti ha accusato, implicitamente riconosci e dimostri l’accusa.

Non la faccio lunga. E’ domenica e gli ospiti, che ringrazio sentitamente, hanno il diritto-dovere di stare il più possibile in famiglia. Se fanno di certo ridere il Ministro dell’Interno ed il Capo della polizia, che ignorando il più elementare principio giuridico, nel tentativo di difendere il vertice sanno solo inguaiarlo, poi sta a vedere se un magistrato vorrà raccogliere gli indizi evidenti, il bicchiere mezzo vuoto è dato dal ruolo dei due. E costoro dovrebbero difenderci da terrorismi e criminali comuni od organizzati? Ci protegga Dio, perché da terra stiamo messi proprio male.

A domani.

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