Il caffè con il lettore

Duello in punta di fioretto tra Antonio De Caro (in copertina), novello Cyrano de Bergerac, e Pichetto Fratin, E come da copione Cyrano, giunto al fin della licenza affonda e tocca.

Gianvito Pugliese

Per una volta Michele Campione, mio eccelso Maestro di giornalismo, mi perdonerà se -in coerenza al suo insegnamento- non parto dal fatto centrale, cioè le dichiarazioni, che al momento preferisco non definire, del Ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Pichetto Fratin su sindaci e frana di Ischia, ma gli antepongo, quasi alla stregua di un flashback cinematografico, la reazione dura e piccata del Sindaco dei sindaci -il presidente Anci- Antonio Decaro. Con Antonio ci conosciamo da molto prima che si candidasse con successo a Sindaco di Bari. Siamo stati coinquilini, e se non forse buoni amici, ottimi vicini e conoscenti. Antonio è per sua natura, per educazione ricevuta, per scelta impostasi, uno che non perde mai il controllo di se, reagisce sempre con garbo e una discreta dose di signorilità. La sua carta vincente l’affabilità, che lo rende “amico di tutti” e “nemico di nessuno”. Insomma, un politico di razza. Ciò non toglie che non gli ho risparmiato critiche, quando l’ho ritenuto giusto.

E’ forse la prima volta che lo sento reagire con tanta veemenza. Forse sarò stato distratto. Vero che difende i sindaci, che rappresenta, ma calibra. comunque. la risposta a Fratin, non gli concede nulla e lo mette in un angolo: “Il commento del ministro Pichetto Fratin sulla tragedia di Ischia, mentre ancora si cercano i dispersi e si contano le vittime, è di una volgarità inaccettabile e denota una grave ignoranza dell’argomento”. Pichetto Fratin aveva sostenuto, arrogantemente e veementemente -ora ci sta-, che il sindaco di Casamicciola avrebbe dovuto dimettersi . Decaro prosegue: “Siamo sicuri che non rappresenti la linea del governo sul tema annoso e drammatico del dissesto idrogeologico del nostro territorio, delle sue responsabilità, e di chi e come ci si possa mettere riparo, liquidare la questione scaricando tutta la responsabilità sui sindaci, addirittura auspicando che vengano ‘messi in galera’, è l’opposto di quello che un rappresentante delle istituzioni dovrebbe fare: ora dal ministro aspettiamo delle scuse verso i sindaci italiani”.

Fratin aveva detto: “Secondo me basterebbe mettere in galera il sindaco e coloro che lo lasciano fare” aggiungendo poi “Stando attenti a non mettere in galera il sindaco il cui vicino costruisce un pollaio”.

Gilberto Pichetto Fratin parlando ad Italia a Rtl 102,5: “Il ponte di Genova ad esempio è stato sfruttato come veicolo per una sanatoria notevole dell’abusivismo edilizio”, ha anche detto, rispondendo all’accusa di Matteo Renzi rivolta al governo giallo-verde di aver inserito un condono edilizio nel Decreto Genova del 2018, ed in un’intervista al Corriere della Sera: “Abbiamo fondi stanziati da dieci anni ma non abbiamo le opere. E ogni due mesi si piangono i morti, ma è compito della politica mettere in sicurezza il territorio. Gli errori locali si sommano a quelli globali e questa combinazione provoca le tragedie che siamo costretti a vivere“.

Alle parole di Pichetto Fratin sui sindaci ha risposto, anzitutto il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale. “Se il ministro Gilberto Pichetto Fratin si riferisce a quanto accaduto a Casamicciola credo che non sappia di cosa stiamo parlando. Se il discorso è in generale faccia una legge che prevede l’arresto dei sindaci. Se pensa che così risolve il problema proceda subitoResto incredulo per la sua affermazione soprattutto perché da Meloni a Sangiuliano, a Crosetto ci sono stati tutti vicini. Non capisco nel momento in cui governo nazionale e quello regionale ci stanno mostrando massima vicinanza. Sono basito”.

Devo essere sincero com’è mio costume e come le mie lettrici ed i miei lettori sanno da tempo. Ogni volta che mi è capitato di ascoltare le risposte di Fratin alle domante dei colleghi del TgRai24, SkyTG24, o La7…, con i colleghi della redazione presenti ci siamo guardati in faccia perplessi. Veniva spontaneo chiedersi reciprocamente: “Ma che voleva dire?” “Ha aperto bocca, ma i concetti espressi?”. Ora mi spiego perché: la prima volta che si è fatto capire ha provocato una mezza crisi di governo. Salvini si è subito scatenato in difesa dei sindaci leghisti, e non certo con la compostezza di Decaro,

Ed il commento del Sindaco di Bari lo abbiamo sottolineato all’inizio. La richiesta di porgere le scuse è significativa, pungente ma ineludibile per Fratin che, ingoiando un amaro velenoso. non potrà sottrarsi se vorrà continuare a dialogare con i sindaci, suoi interlocutori insostituibili.

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