“Il governo deve essere indagato per strage colposa” afferma il Pd alla Camera
Nel dibattito odierno opposizioni attaccano dopol ‘informativa urgente del ministro dell’Interno Piantedosi.Il M5S chiede le dimissioni di Salvini.
Gianvito Pugliese
L’informativa urgente oggi alla Camera di Matteo Piantedosi, come riferisce Rai news 24, non ha calmato gli animi dell’opposizione e della maggioranza, adusa ad attaccare e non a dover rispondere del proprio discutibile operato. E non contribuiscono a rasserenare il dibattito l’incalzare di notizie sui morti che il mare sta restituendo, come sempre la Rai riferisce nel naufragio di Cutro–
Il discorso del ministro dell’Interno ha incartato applausi solo dei gruppi di maggioranza. Dalle opposizioni si sono alzate proteste e grida, fra cui “basta” e “smettila”.
Il primo intervento dopo l’informatica del Ministro è stato Tommaso Foti, capogruppo a Montecitorio di Fratelli d’Italia. Da Foti è arrivato un caloroso ringraziamento a Piantedosi “per il suo comportamento rispetto a una notte drammatica che ci auguriamo sia stata l’ultima del mare“. Ha quindi condannato “chi pensa che su queste vicende quando si tratta di intervenire per salvare persone ci sia un potere politico che va a condizionare funzionari dello Stato, che se sbagliano, lo fanno in buona fede e non sicuramente per dolo“, aggiungendo “non possiamo pensare di essere lasciati soli dall’Europa“. Abilmente ha chiuso utilizzando l’unico argomento condivisibile, attaccando cioè gli scafisti: “Nessuna comprensione rispetto a chi specula sulle altrui vite“.
Gli ha risposto il dem Giuseppe Provenzano, molto duramente: “Quelle vite si potevano salvare, lo ha detto il comandante della Guardia Costiera di Crotone. Il governo deve essere indagato per strage colposa come disse anche Meloni il 14 aprile del 2015, dopo il naufragio a largo di Lampedusa. Ma allora il naufragio avvenne a 200 miglia dalla costa, questo a 200 metri“.
Provenzano si è poi rivolto a Piantedosi: “Lei ha accusato le vittime, c’è una inversione logica. I viaggi ci sono non perché esistono scafisti, ma è il contrario. Se mancano le vie legali di fuga da morte, torture, dittature e fame, sono i viaggi della disperazione ad essere vie di fuga: c’è l’inversione morale. La colpa, per lei, è dei padri e delle madri che hanno perso i figli, la colpa è di chi muore. Quelle parole hanno indignato i giusti, di qualsiasi colore, sono state una infamia che ha macchiato il nostro Stato, e l’Italia che non le assomiglia”.
Cerca di tamponare Maurizio Molinari, capogruppo della Lega, partito subito all’attacco della neo-segretaria dem Elly Schlein: “Come primo atto è venuta in commissione alla Camera ed ha usato i morti per chiedere le dimissioni di Piantedosi, Salvini in quanto capo della guardia costiera e Giorgetti perché a capo della guardia di finanza. È il solito film che in questo Paese vediamo da 30 anni: sono giorni che si parla di esposti in procura, giorni che qualcuno di fatto sta chiedendo l’intervento delle manette perché non si sono vinte le elezioni… la tragedia è avvenuta perché non c’è stata una richiesta di soccorso e se non ci fosse stata la tempesta in mare, sarebbe stato l’ennesimo sbarco fantasma come ce ne sono a centinaia nelle nostre coste”.
E la volta di Vittoria Baldino, che parla per il Movimento 5 stelle: “Dove è Matteo Salvini, perché continua a scappare dal parlamento come un coniglio e non si assume le sue responsabilità? Se ritiene di rispondere solo a se stesso si guardi allo specchio e si dimetta”. Ha “voluto la delega ai porti per continuare a padroneggiare sull’immigrazione” dunque, è “l‘autorità nazionale responsabile della convenzione su ricerca e soccorso“. Poi passa a stigmatizzare Giorgia Meloni: è sua la “responsabilità politica” dell’ accaduto… “ha deciso di mimetizzarsi e ha preso la parola solo per autoassolversi da ogni responsabilità, non si è degnata nemmeno di andare a guardare con i propri occhi il lascito di questa immane tragedia. Oggi, nove morti e 72 morti dopo questa ecatombe, non serve che vada a Cutro per un consiglio dei ministri spot per pulirsi la coscienza, non serve la propaganda, ma senso delle istituzione che Meloni, madre, donna e cristiana non ha”.
Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia: “Va in scena da parte delle opposizioni una strumentalizzazione volta a provare un’offensiva politica per il solo gusto di chiedere le dimissioni questa settimana di lei, Ministro Piantedosi, così come nelle settimane scorse qualche pretesto per chiedere le dimissioni di questo o quell’altro ministro. Non è così che funziona, non è questo che interessa a Forza Italia”. Poi ricorre alla consueta retorica: “Davvero qualcuno qua immagina di poter tornare ai modelli dal 2012 in avanti, quei modelli che facevano sbarcare quasi 200.000 migranti all’anno, per poi buttarli nelle strade delle nostre città, voltarsi dall’altra parte, ingrassare delle organizzazioni malavitose, in molti casi, e lasciare i sindaci da soli con il cerino in mano?”.
Ettore Rosato, presidente di Italia Viva: “Nel 2015 in occasione di un altro naufragio Meloni chiedeva le dimissioni dell’allora presidente del Consiglio Renzi. Non saranno le richieste di dimissioni delle opposizioni a convincervi. Voi siete al governo e dovete affrontare i problemi e in questo state facendo male: state sollevando più bandiere politiche che non facendo scelte giuste“. Rosato, ha ricordato che nei primi due mesi del 2023 siano staiti 14 mila i migranti sbarcati, a fronte dei 5.600 dei due anni precedenti: “La vostra politica nemmeno funziona. Avete buttato via l’accordo siglato dal governo Draghi e dal ministro Lamorgese con altri stati membri dell’Ue per la redistribuzione, preferibilmente per chi aveva diritto d’asilo, l’avete buttato via per una sceneggiata di due navi che non avete voluto fare attraccare”.
Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana: “Quello di Cutro non è stato un naufragio inevitabile e ce lo confermano le sue parole la sua ricostruzione, un freddo elenco di date e orari, poi una rivendicazione delle vostre scelte e del vostro ruolo… lei ha detto che due assetti navali sono stati costretti a rientrare in porto a causa delle condizioni avverse del meteo: come avrebbe fatto un caicco a non andare ‘in distress’ a non correre un pericolo potenzialmente mortale? Non può eludere questa risposta: perché dal suo ministero e dal Mit difronte al drastico peggioramento delle condizioni marine non sia stata attivata la catena dei soccorsi“.
Certo qualcosa in questa tristissima, prima che brutta storia, non quadra. Frontex, molto tempo prima avverte che un suo aereo ha intercettato una delle solite imbarcazioni diretta verso le nostre coste, che sembra -alla luce dei laser dell’aereo- trasportare un numero cospicuo di esseri umani, tutti sotto coperta, cioè nella stiva. Partono, dopo due ore, non appena l’imbarcazione si avvicina alle 12 o 24 miglia necessarie per le operazioni di polizia, due navi da guerra della Guardia di Finanza. Ma il mare è peggiorato talmente che, ad un certo punto, la GdF è costretta a mollare l’operazione d’intercettazione e tornare indietro, e di tanto, sostiene di aver avvisato la Guardia costiera, chiedendole d’intervenire, considerato che la stessa dispone di natanti adeguati ad affrontare quel mare ed anche condizioni molto peggiori.
La guardia costiera non esce perché non le è stato chiesto soccorso. Ci voleva la domanda in carta semplice o bollata? E’ noto anche ai ragazzini che gli scafisti adoperano sulle loro barche strumenti atti ad impedire ai trasportati l’uso dei cellulari. Chi altro doveva segnalare il pericolo? Non bastavano prima Frontex e poi la Guardia di Finanza, che con navi militari era stata costretta a ritirarsi, avvisa e chiedeva l’intervento?
Il barcone arriva a 200 metri dalla costa e si dirige o viene spinta dalla forza del mare contro una secca. L’ennesima carretta del mare comincia ad imbarcare acqua da una falla nello scafo e dei 180-200 migranti (afghani, iraniani …), gente che fuggiva dalla guerra e dai talebani se ne salvano solo 80, mentre 72 sono i corpi restituiti dal mare (tantissimi tra bimbe e bimbi) e non si sa neanche esattamente quanti siano i dispersi in quel mare che Papa Francesco ha. giustamente. ridefinito tempo addietro non più “Mare nostrum”, bensì “Mare mostrum”.
In Grecia, c’è un incidente ferroviario per un frontale tra un merci ed un passeggeri, con circa un terzo dei morti rispetto a Cutro ed il ministro dei trasporti si dimette. In Italia destra, sinistra, centro, estremisti, tutti ferventi andreottiani. Il divo Giulio, che ho conosciuto piuttosto bene, sosteneva a spada tratta che “non bisogna dimettersi mai, neanche da amministratore di un condominio“. Non so se avesse ragione, so soltanto che siamo un po’ tutti oggi sempre più con l’acqua alla gola.
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