Il sindaco di Przemysl a Salvini: “Vieni a vedere cosa ha fatto il tuo amico Putin”

Contestato dal sindaco della città di confine con l’Ucraina scappa via mentre volontari italiani gli gridano: “Ipocrita! Buffone! Pagliaccio!”

La redazione

Non riceve una buona accoglienza il leader della Lega a Przemysl, cittadina polacca a poca distanza dal confine ucraino. Il sindaco Wojciech Bakun gli è andato incontro dicendogli: “Ho qui un regalo” e gli ha fatto dono della maglietta con il volto di Putin, la stessa che il segretario leghista aveva indossato sulla piazza rossa di Mosca.

Bakun ha incalzato: “Vorrei che venissi al confine a visitare i rifugiati per vedere cosa ha fatto il tuo amico Putin. Cosa ha fatto questa persona che definisci amico a migliaia di persone che vogliono varcare il confine”.

Matteo Salvini  ha replicato; ” Scusi… scusi noi siamo qui per portare aiuto, stiamo aiutando rifugiati, bambini, mamme“. Bakun lo zittisce: “Nessun rispetto per lei“. Un giornalista dice a Salvini: ” “Ha la possibilità di condannare Putin in questo momento“. Il leghista non risponde e si allontana in fretta.

Alcuni volontari italiani presenti all’incontro. scontro lo apostrofano con: “Ipocrita! Buffone! Pagliaccio!” e gli ricordano la foto sui social con la t-shirt putiniana, con sotto scritto “Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!”.

Il commento del segretario del Carroccio: “Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra”.

In Polonia Salvini ha come guido in Polonia Gianmarco Oddo, presidente dell’associazione Manaive, che cura rapporti tra Italia ed Armenia, recentemente nominato da Claudio Durigon, responsabile della campagna di tesseramento della Lega nella capitale. E nella capitale Oddo si candidò ne 2016 alle comunali con la lista Patria di Alfredo Iorio, leader storico dell’estrema destra sostenuto allora Forza Nuova ottenendo 140 preferenze, lontanissime dal minimo per essere eletto.

Questa gira in Polonia si sta rivelando per il segretario della Lega, un’autentico boomerang. Intanto, infatti Enrico Letta lo definisce appartenente all’“internazionale putinista”. Legami storici da cui è difficile liberarsi. E  Matteo Renzi è intenzionato a martellare, Annunzia, infatti, che nel suo libro in uscita c’è un intero capitolo dedicato proprio alla penetrazione dei servizi russi in Italia, e della relazione pericolosa che Salvini ha intrattenuto con mondi vicini al Cremlino. “Di come, insomma, certi leader sovranisti di casa nostra si siano lasciati usare da Mosca per destabilizzare il quadro politico italiano ed europeo” sintetizza il Foglio.

In sostanza, avrebbe fatto molto meglio a restare a Milano e magari oggi distribuire rametti di Mimose in piazza Duomo.

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