Italia Viva ha disotterrato l’ascia di guerra.
A darne conferma ci pendsa la Bellanova.
GP
Ne ho scritto poche ore fa , neanche il tempo di rileggerlo ed ecco arrivare la prima inequivocabile conferma. La guerra di Italia Viva al governo Conte ha abbondantemente superato la soglia delle scaramucce ed entra nel vivo, cogliendo ogni occasione che si presta a colpire un governo, peraltro mai troppo amato dall’ex Presidente del Consiglio.
A dar fuoco alle polveri Teresa Bellanova, e mi sembra anche, come dire nel personaggio. La Bellanova più che un diplomatico evoca un carrarmato d’assalto. Sia chiaro nessun riferimento al suo aspetto fisico, non mi permetterei mai di farlo, ma al suo modo di porgersi. Non ha mai dismesso completamente i modi essenziali e rudi del sindacalista che operava in una terra dura ed arida come il tavoliere delle Puglie, dove per sopravvivere si deve essere più duri delle pietre della Murgia.
Il premier Conte, insieme al Ministro Bocia riuniva stamane i capidelegazione di maggioranza per trovare una linea comune per l’immediato futuro in termini di contenimento della diffusione del virus. Sarebbe emerso l’orientaento di un provvedimento ponte da adottarsi dal 7 al 15 gennaio data di scadenza del Dpcm che torna in vigore dopo quello relativo alle vacanze natalizie. Si prevede che possa contenere altri provvedimenti specifici accanto al ritorno alle fasce distinte per regione.
Il Renzi in piena, partito stamane all’attacco commentando tutto e tutti non lasciava troppi dubbi sul fatto che abbia preso proprio male la puntualizzazione di Conte, rivoltagli nella conferenza stampa per gli auguri di fine anno, il famoso passaggio “con gli ultimatum non si fa politica”, ma la Bellanova, che oltre ad essere capodelegazione è ministro dell’agricoltura nel governo Conte, e che si esprime come ha fatto oggi non lascia più tanti dubbi sul fatto che tra Italia Viva e Governo sia stata disotterrata l’ascia di guerra.
“Ancora una volta di più oggi verifichiamo l’insufficienza del sistema sanitario, sancita dalla necessità di far scattare le Regioni arancioni o rosse con soglie di Rt più basse di quanto indicato in precedenza per evitare ulteriori criticità. E si verifica l’insufficienza e la poca chiarezza sul piano vaccinale. Se si vuole uscire da questo stallo dando un messaggio chiaro ai cittadini c’è un solo modo: continuare puntuale tracciamento e far chiarezza sul piano vaccinale ” afferma la Bellanova, che prosegue: “ Il solo messaggio restate in casa è evidente che psicologicamente ed economicamente ai cittadini non basta più. A fronte di un sacrificio che chiediamo alle persone, dobbiamo dare certezze. E io per i dati che leggo, ancora ne vedo poche “.
Più chiare delle parole i reali contenuti. Una critica generica e vaga, con richieste e precisazioni né precise, né puntuali, come nello stile renziano. E’ chiaro che si cercano solo pretesti per dar fuoco alle micce. Gli appelli alla coesione ed al buon senso: da quello di Mattarella a quello della terza carica dello Stato, Roberto Fico, sono caduti assolutamente nel vuoto.
Peccato che con tutti questi politici che si riempione sempre la bocca della loro proccupazione per ciò che pensano gli italiani, nessuno si accorga che più della metà è talmente schifato non della Politica, ma del loro modo di far politica da aver da tempo rinunciato ad andare a votare. Mi ricordano tanto i capponi di Renzo Tramaglino che continuavano a beccarsi tra loro non sapendo che presto sarebbero finiti entrambi in pentola.
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