Letta: la legge elettorale è ferma. Il Quirinale pensiero unico

Secondo il segretario del Pd la lotta per il Quirinale sta arrecando gravi danni al Paese.

La redazione

Tanto per cambiare andremo a votare con una nuova legge elettorale arraffazzonata e varata un’attimo prima del voto, con tutte le negatività che una cosa del genere comporta. Eppure questa volta da quando è divenuta legge la riduzione dei parlamentari di entrambi i rami del parlamento, si sa che una nuova legge elettorale è assolutamente indispensabile.

Enrico Letta non usa mezzi termini: ” La discussione sulla legge elettorale in questo momento è bloccata dal centrodestra che ha l’occhio molto molto concentrato sul Quirinale. Si è bloccato su questa idea di Berlusconi candidato presidente della Repubblica e credo che l’arrocco del centrodestra renda impossibile qualsiasi ragionamento sulle riforme e sulla legge elettorale”.

Estrapolato dal contesto, sembra il solito attacco all’altra parte. In realtà invece è una semplice prefazione di un ragionamento più articolato e complesso, che si può condividere o meno, ma che ha il merito di una qualche logicità e fa il punto, giusto o sbagliato che sia, syl termometro politico e legislativo.

Letta prosegue: “Anche di questo si dovrà parlare da gennaio in poi, anche con il centrodestra dovremo discutere di legge elettorale ma ora è molto complicato fare qualsiasi ragionamento: quando si scioglierà il nodo Quirinale allora si potrà discutere di tutto il resto”. 

” La vicenda del voto sul ddl Zan dimostra che quando si ha troppo in mente il Quirinale poi si fanno cose sbagliate. Penso sia giusto che che su chi sarà il muovo presidente della Repubblica ci si metta testa tra tre mesi: se ci si mette la testa adesso si fanno solo danni. Io ho sempre detto che ne parliamo dopo, ora c’è la manovra con tante cose che faranno discutere il parlamento per i prossimi due mesi. Se il parlamento affronta i prossimi voti con questa logica del Quirinale sarebbe un errore molto grave, di Quirinale si parla a gennaio”.

E su una candidatura Draghi, il segretario del Pd si dichiara ampiamente favorevole.

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