Macron e Le Pen al ballottaggio elettorale del 24 aprile
Primo turno con Macron in vantaggio sulla Le Pen di 4,19 punti percentuali. Ballottaggio il 24 aprile
Redazione
Il Presidente francese uscente Emmanuel Macron e la sfidante Marine Le Pen si sono qualificati domenica per quello che sarà un ballottaggio presidenziale decisamente combattuto il 24 aprile, in cui si confrontano un liberale economico europeista ed una nazionalista di estrema destra.
I risultati definitivi del primo turno mettono Macron al primo posto con il 27,6% davanti a Le Pen col 23,41. Terzo, molto incomodo per la Le Pen, Jean-Luc Mélenchon, il leader della sinistra francese, rimasto fuori dal secondo turno elettorale, con un rispettabile 21,95%.
Fatta eccezione per l’altro candidato di estrema destra, Eric Zemmour, che ha ottenuto il 7,05, tutti gli altri hanno esortato i propri elettori a bloccare l’estrema destra al secondo turno, ergo votare per Macron
Il quinquennio al potere ha fatto acquisire a Macron diversi nuovi consensi, ma contestualmente a perderne anche diversi altri. Nel frattempo la Le Pen ha tentato di ammorbidire la sua immagine. Sarà dura per Macron riconquistare gli elettori scontenti, ma l’appoggio di tutti o quasi gli altri candidati lo mette abbastanza al sicuro. Abbastanza, perchè non si può dare per scontato che gli elettori si raduneranno attorno a un tradizionale fronte anti-estrema destra.
Macron ai sostenitori: “Niente è deciso e la battaglia che daremo nei prossimi 15 giorni sarà decisiva per la Francia e l’Europa”.
I sondaggisti Ifop danno alballottaggio Macron al 51% e Le Pen al 49% per Le Pen. Se così fosse la vittoria in entrambi i casi è all’interno del margine di errore.
Altri sondaggisti stimano Macronal 54%, molto meno rispetto al risultato del 2017, allorché Macron superòla Le Pen con il 66,1% dei voti.
Le Pen, nelle ultime settimane, ha ridotto il vantaggio di 10 punti di Macron, attribuito nelle stime dei sondaggisti francesi, grazie a una campagna focalizzata sul costo della vita, la protezione dei deboli e soffiando sul fuoco degli scontenti: “Ciò che sarà in gioco il 24 aprile è una scelta di società, una scelta di civiltà. Vinceremo! Riporterò l’ordine in Francia”.
Macron le ha risposto: “L’unico progetto credibile per aiutare il potere d’acquisto è il nostro“.
Una vittoria di Le Pen il 24 aprile sarebbe una scossa per il potere costituito o l’establishment, che dir si voglia, come la Brexit britannica per lasciare l’Unione Europea (UE) o l’ingresso di Donald Trump nel 2017 alla Casa Bianca.
La Francia passerebbe dall’essere una forza trainante per l’integrazione europea ad essere guidata da un euro-scettica, diffidente dell’alleanza militare della NATO.
Per Le Pen l’UE dev’essere una semplice alleanza di stati sovrani.
La candidata conservatrice Valerie Pecresse, che ha conseguito il 4,79% ha parlato di “conseguenze disastrose” se Macron perdesse, mentre Anne Hidalgo dei socialisti, fermatasi all’1,74%, ha chiesto ai suoi sostenitori di votarlo “in modo che la Francia non cada nell’odio“.
“Neanche un voto per Le Pen!” ha gridato dal palco il candidato dell’estrema sinistra Jean-Luc Melenchon.
Un mese fa, Macron sembrava avviato ad una comoda rielezione grazie alla forte crescita economica, un’opposizione frammentata e il suo ruolo di statista nella guerra in Ucraina, ma paga un prezzo per il ritardo nella campagna, trascurando la provincia francese ed optando per unico grande raduno nei dintorni di Parigi.
Le Pen, dichiaratamente ammiratrice di Vladimir Putin, fino all’invasione dell’Ucraina, ha puntato sulla provincia, visitando per mesi città e villaggi di tutta la Francia.
“Marine Le Pen sapeva parlare alle persone dei loro problemi più concreti. Nelle prossime due settimane lui (Macron) dovrà prestare maggiore attenzione a ciò che sta accadendo in Francia, prendersi una pausa diplomatica”, ha affermato Adrien Thierry, 23enne sostenitore Macron di un anno.
I dati dei candidati minori (dal quarto in poi) sono qui riassunti: Eric Zemmour ha raccolto il 7,05% dei voti mentre Valérie Pécresse si è fermata al 4,79%. A seguire, Yannick Jadot (4,58%), Jean Lassalle (3,16%), Fabien Roussel (2,31%), Nicolas Dupont-Aignan (2,07%), Anne Hidalgo (1,74%), Philippe Poutou (0,77%) e Nathalie Arthaud (0,57%).
L’astensione è stata del 25,14% degli elettori registrati. Circa 538.495 francesi hanno votato scheda bianca (1,14%).
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