Mattarella quasi certo verso il bis
Sta per iniziare l’ottava chiamata a votare
Gianvito Pugliese
Sono da pochi minuti trascorse le 16,30 e sembra sia iniziata l’ottava votazione, quella -finalmente. della fumata bianca, che si chiama Mattarell-bis.
Stamane alla settima votazione che ha prodotto l’ennesima fumata nera, voti 387 per Sergio Mattarella. A Carlo Nordio, candidato da FdI, sono andati 64 voti mentre il pm Nino Di Matteo ha incassato 40 voti. Dieci voti sono andati a Casini, 8 a Belloni, 6 a Manconi, 4 Cartabia, 2 a Draghi, 2 a Emilio Scalzo. Le schede bianche sono state 60, le nulle 4 e i voti dispersi 9. I presenti in tutto sono stati 976, gli astenuti 380.
E’ stata però raggiunta un’intesa nel vertice di maggioranza sul bis per Sergio Mattarella, nei confronti del quale comunque già 387 “non allineati” avevano espresso la loro preferenza nell’ennesima votazione a vuoto,
Mario Draghi, che molti avrebbero voluto al Colle, ha dichiarato: “E’ opportuno che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella resti al Quirinale “per il bene e la stabilità del Paese”. Ed oggi Draghi ha avuto uno scambio d’idee di circa mezz’ora con Mattarella in occasione del giuramento di Filippo Patroni Griffi a giudice della Corte Costituzionale. Draghi si sarebbe anche sentito telefonicamente con Salvini.
Su Twitter il Senatore Pd Andrea Marcucci “Oggi pomeriggio rieleggeremo un grande presidente. #Mattarella #Quirinale”. E Carlo Sibilia, sottosegretario all’Interno: ” Si può andare finalmente verso la chiusura. In questi minuti si stanno creando le condizioni trasversali per recepire i chiari segnali del Parlamento. Non perdiamo altro tempo, serve stabilità”.
Sergio Berlusconi ha telefonato a Mattarella, dal San Raffaele di Milano, dov’è ricoverato ,assicurandogli il desiderio dei suoi di riaverlo come Capo dello Stato. Ha poi dichiarato: ” Questo è il momento dell’unità e tutti dobbiamo sentirlo come un dovere. Ma l’unità oggi si può ritrovare soltanto intorno alla figura del Presidente Sergio Mattarella, al quale sappiamo di chiedere un grande sacrificio, ma sappiamo anche che glielo possiamo chiedere nell’interesse superiore del Paese, quello stesso che ha sempre testimoniato nei 7 anni del suo altissimo mandato“.
Matteo Salvini: “Consideriamo che non sia più serio continuare con i no e i veti incrociati e dire al presidente di ripensarci. Una parte del Parlamento non vuole trovare un accordo, allora chiediamo a Mattarella di restare, e così la squadra resta così, Draghi resta a Palazzo Chigi. L’importante è che Mattarella non sia percepito come un ripiego”.
Un amico che ha partecipato alle trattative di maggioranza mi racconta: Salvini avrebbe proposto la Cartabia incassando un rifiuto. alcuni alleati avrebbero riproposto Casini ma stavolta è stato il turno di Salvini a dire di no. Infine è emersa l’unica soluzione unitaria quella del Mattarella bis.
Giorgia Meloni non ha gradito e so Twitter: “Salvini propone di andare tutti a pregare Mattarella di fare un altro mandato da Presidente della Repubblica. Non voglio crederci”. Libera di non credere. La realtà però è diversa.
Pier Ferdinando Casini: “L’Italia non può ulteriormente essere logorata da chi antepone le proprie ambizioni personali al bene del paese. Certamente io non voglio essere tra questi. Chiedo al Parlamento, di cui ho sempre difeso la centralità, di togliere il mio nome da ogni discussione e di chiedere al presidente della Repubblica Mattarella la disponibilità a continuare il suo mandato nell’interesse del paese”.
il segretario Pd Enrico Letta: “Tutti i passaggi politici hanno dimostrato, nel momento più difficile in assoluto, che il campo largo esiste grazie al nostro lavoro. Siamo riusciti a tenere tutti attorno. Si riparte con un elemento in più: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale. L’intero sistema politico-istituzionale si regge attorno al Capo dello Stato e al capo del Governo, che sono sopra la mischia. Quel fragilissimo equilibrio retto attorno a due personalità straordinarie può essere modificato solo se c’è una intesa complessiva che tiene e, affinché ci sia, c’è bisogno della nostra logica del né vincitori né vinti. Questa logica per adesso ispira noi, ma non tutti gli altri. Altrimenti, il Parlamento ha una sua saggezza e mi sembra che si stia esprimendo. Assecondare questa saggezza è anche questa democrazia”.
Ora colleghiamoci alla Camera per i risultati in diretta streaming.
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