Meloni al Consiglio d’Europa II

Tunisia: “serve rispetto a volte è mancato”. Prosegue a Bruxelles il fiume in piena

Gianvito Pugliese

Parlando alla stampa prima del Consiglio d’Europa che si tiene eccezionalmente a Bruxelles: “Con la Tunisia, per evitare che si ripetano i problemi che si sono verificati nell’applicazione del Memorandum d’intesa con l’Ue quello che serve è il rispetto, l’ho detto e lo ribadiscoPerché non si può pensare di parlare con le istituzioni di un’altra nazione con l’approccio paternalistico, con quest’idea di superiorità che noi a volte dimostriamo. Se si decide di approcciare un proprio partner e si decide di parlare di partnership strategica, poi si deve dimostrare rispetto. E questo delle volte con la Tunisia è mancato, e ha creato i problemi che sta creando”. Al Collega che le chiedeva di spiegare quale non rispetto si sia verificato, la Meloni: “Nel senso che abbiamo visto tentativi di dichiarare la Tunisia Paese non sicuro, da parte di esponenti e forze politiche, di realtà politiche, di chi politicamente vuole eliminare la possibilità che l’Europa governi i propri flussi migratori” … “sta nelle cose della politica, quotidianamente; il problema è che quando si parla di politica internazionale, geopolitica, rapporti tra Stati, le cose cambiano”.

L’approccio diverso dal passato, secondo la Meloni, serve “con la Tunisia, ma anche con l’Egitto e con gli altri paesi africani, che poi sono moltinon sono solo quelli del Nord Africa… l’ultima frontiera di un problema che anche loro hanno, dai paesi di provenienzain Tunisia entrano ogni giorno migliaia di persone . Io ho sempre detto che il tema non è andare in questi Paesi e dire loro: ti do delle risorse se mi controlli i flussi migratori. Il tema è costruire una partnership molto più ampia, che preveda anche investimenti, un’immigrazione legale, e un’immigrazione legale sulla base di formazione fatta anche in loco”. Occorre “un lavoro serio, perché ogni nazione ha delle risposte da dare ai propri cittadini. Io non penso di risolvere i problemi miei scaricandoli su qualcun altro, se non lo aiuto a risolvere anche i suoi”, parole concluso la presidente del Consiglio.

Parole che ci mostrano una Meloni consapevole dei problemi a monte, pronta a cercare soluzioni sistemiche in sinergia con i Paesi interessati ai traffici migratori. Tutt’altra cosa dalla Meloni dei “blocchi navali”, che quando cerca di mettere in archivio e far scordare, si ritrova la Lega, Piantedosi da ultimo a ricordare che la soluzione è solo il blocco navale.

Scusate, ma da osservatore ed analista politico non posso tacere. Sarà irrispettoso verso il Presidente del Consiglio in carica, ma quando confronto le dichiarazioni romane e quelle in unione europea, se penso che vengono dalla stessa persona, mi torna alla mente il dottor Jekyll e mister Hyde.

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