Navalny definisce Putin “pazzo” e chiede proteste contro la guerra
Spinge i suoi sostenitori a manifestare quotidianamente contro Putin e la sua guerra.
Gianvito Pugliese
L’oppositore di Putin, Alexei Navalny dal carcere russo dov’è rinchiuso con accuse che non stanno né il cielo, né in terra, la cui colpa è solo quella di essere il principale avversario del novello zar, ha chiesto ai russi, cominciano dai suoi sostenitori di organizzare quotidianamente proteste contro l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Nel chiederlo ha descritto Vladimir Putin come uno “zar ovviamente pazzo”.
Navalny sollecita le proteste in tutto il Paese ed anche all’estero perché sia chiaro che non tutti i russi sostengono la guerra: “Non possiamo aspettare nemmeno un giorno di più. Ovunque tu sia. In Russia, Bielorussia o dall’altra parte del pianeta. Esci nella piazza principale della tua città tutti i giorni feriali alle 19.00 e alle 14.00 nei fine settimana e nei giorni festivi“, Questa la dichiarazione pubblicata su Twitter dal suo portavoce.
Navalny: “Almeno non diventiamo una nazione di persone silenziose spaventate. Di codardi che fingono di non notare la guerra aggressiva contro l’Ucraina scatenata dal nostro ovviamente folle zar. Vengo dall’URSS. Ci sono nato. E la frase principale di lì era ‘lotta per la pace’. Invito tutti a scendere in piazza e combattere per la pace… Putin è non la Russia”.
Navalny, il maggiore oppositore di Putin, è stato incarcerato in Siberia l’anno scorso, dopo il suo rientro dalla Germania, dov’è arrivato in coma e salvato, mentre i test di laboratorio tedeschi hanno dimostrato che era entrato in coma per un tentativo di avvelenarlo con un agente nervino. E’ stato processato e condannato per aver lasciato la Russia, cosa che fece quando era in coma. In realtà Navalny fu trasferito in coma in Germania per insistenze del governo tedesco, previa autorizzazione dei medici siberiani, a loro volta autorizzati dal Cremlino.
La Russia rifiuta i termini guerra ed invasione dell’Ucraina e parla esclusivamente di una “operazione militare speciale”.
Il movimento attivista di Navalny ha promosso una protesta, ma circa 6.840 persone sono state fermate dalla Polizia e trattenute in carcere,
Il blocco di Facebook e Twitter voluto da Putin impedisce che la voce di Navalny riesca a varcare i grossi centri abitati, ance a causa della soppressione dei social media.
L’opposizione a Putin oltre che repressa, cominciando dalle incarcerazioni o le condanne all’esilio degli oppositori, h il limite di essere frammentaria e divisa, rifacendosi alle idee politiche di ciascun leader dell’opposizione, spesso in contrasto con gli altri. Divisioni che Putin ed il Cremlino sfruttano a proprio vantaggio,
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