Nella Nadef tagli alla sanità pubblica. Schlein:”Un italiano su 5 rinuncia a curarsi”

Intanto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella sottolinea che il Servizio sanitario nazionale “‘è un patrimonio prezioso da difendere e adeguare’. Fra i più duri ed incisivi: Michele Emiliano

Gianvito Pugliese

Chiarisco, anzitutto, che la “NADEF, o Nota di aggiornamento al DEF, è un documento che il Governo italiano presenta alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno, al fine di aggiornare le previsioni economiche e finanziarie del DEF (Documento di Economia e Finanza)” .

Cala, alla luce della Nadef appena approvata “l’incidenza della spesa per la sanità sul Pil: in 5 anni, tra il 2020 e il 2025, si passa dal 7,4% al 6,2%, cioè 1,2 punti in meno. Lo riporta una tabella di previsione tecnica della Nadef“. Siamo di fronte ad un definanziamento colpisce duramente un sistema sanitario già profondamente in difficoltà e carente anche del minimo personale sufficiente per le emergenze.

I dati vengono resi noti ieri e coincidono con giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si trova a Torino per il Festival delle Regioni e delle Provincie Autonome. Il Capo dello Stato non si lascia sfuggire l’occasione di parlare di fronte ad una platea rappresentativa del Paese, come poche altre., e nel suo discorso ribadisce alto e forte che il “Servizio sanitario nazionale è un patrimonio prezioso da difendere e adeguare”.  Le parole di Mattarella scatenano una autentica rivolta all’interno di partiti dell’opposizione, purtroppo incapaci di presentarsi unitariamente, anche quando, come in questo caso, l’obiettivo è chiaro e condiviso da tutti.

Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd: “Il governo di Giorgia Meloni continua a tagliare il servizio sanitario nazionale mentre un italiano su cinque rinuncia a curarsi a causa della crisi. La situazione della sanità pubblica costringe sempre più italiani a non curarsi e la risposta del governo è tagliare ancora fondi: un atteggiamento gravissimo e incomprensibile che non faremo passare sotto silenzio. Tutte le persone devono sapere che Meloni mentre cerca un nemico al giorno sta smontando pezzo per pezzo il nostro diritto alla salute.

Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd: “I numeri della Nadef ci dicono che cala la spesa per la sanità pubblica di due miliardi, ignorando le richieste dell’opposizione e smentendo lo stesso ministro Schillaci che aveva chiesto almeno 4 miliardi per la manovra. Le stime del valore della spesa sanitaria rispetto al Pil ci dicono che dal 6,6 del 2023 passeremo al 6,1 del 2026“…”Questo significa che non c’è nessun investimento per la sanità pubblica, e nella Nadef solo l’annuncio vago di risorse per il personale sanitario. Che è carente in tutta Italia, anche in regioni del Nord come Veneto, Lombardia e Emilia, o nel centro la Toscana, che fino a poco tempo fa avevano standard di eccellenza. Mancano i medici e soprattutto gli infermieri. Liste di attesa sempre più lunghe e tante, troppe rinunce di esami e screening oncologici da parte dei cittadini. Tutto questo ci racconta che sta continuando il definanziamento del servizio sanitario nazionale e che questo governo sta uccidendo la sanità pubblica“.

Non la manda a dire ed assume una posizione assai dura Michele Emiliano, governatore della Puglia:

Se nella prossima legge di bilancio non c’è un aumento del fondo sanitario nazionale di almeno 4 miliardi la sanità italiana è tecnicamente in default, anche per le regioni più ricche e importanti. E non ne parliamo per le regioni meno ricche“… “non potremo fare assunzioni e non potremo abbattere le liste d’attesa. Nel caso della Puglia, dobbiamo inaugurare due nuovi ospedali per più di 1.200 posti e abbiamo bisogno che il fondo sanitario nazionale regga questo miglioramento della rete sanitaria“.

Franco Zaffini, senatore di FdI, nonchè presidente della commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, di Palazzo Madama: “Lo sport preferito a sinistra è attaccare il governo. Ripetete una bugia mille volte e diventerà una verità, la frase è attribuita a Goethe ma la sinistra, a corto di idee o semplici proposte, ormai l’ha fatta sua e a furia di ripetere che il governo ha tagliato i fondi sulla Sanità ha finito per crederci; e dire che i suoi governi, quelli dove era presente il Pd, hanno tagliato dalla Sanità in meno di 10 anni oltre 30 miliardi, hanno bloccato le assunzioni e inventato i famigerati tetti di spesa. Ora la segretaria Pd, Elly Schlein, piombata sulla terra da Marte, ha attaccato ancora il governo sulla Nadef, inventando tagli inesistenti“…”Il governo Meloni, quest’anno ha stanziato 2,15 miliardi in più al fondo sanitario nazionale per il 2023, 2,3 miliardi in più nel 2024 e per il 2025 2,5 miliardi in più. Si tratta di oltre 7 miliardi; se includiamo gli 1,3 miliardi contenuti nel cosiddetto decreto bollette, in tre anni aumentiamo di più di 8 miliardi la dotazione del fondo sanitario nazionale”. 

Tranquillità serafica ostenta il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, per il quale: “Dobbiamo lavorare non soltanto dal punto di vista finanziario, ma anche dal punto di vista organizzativo. Non è detto che servano più risorse per rendere più efficace il nostro sistema sanitario“,..”Stiamo lavorando con le Regioni per cercare di trovare soluzioni, che sono anche tecnologiche, che ci consentano di correggere quegli errori che abbiamo accumulato nel passato dal punto di vista della gestione della sanità del territorio”.

Difficile tacere la mancanza di rispetto per una istituzione come la Presidenza della Repubblica da parte di esponenti del governo e della maggioranza. Mattarella, manifestamente dileggiato. Tutto questo si chiama “Alto tradimento”, ma non succederà nulla, i tempi sono quelli che sono, anche grazie all’eccessiva tolleranza dei delitti che hanno fonte politica.

Tecnicamente, a mettere all’angolo le fake news di Giorgia Meloni e ca (il co nel caso di specie mi sembra inadatto) provvede il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Il suo commento sul social X (ex Twitter) ad alcune cifre della Nota di aggiornamento al Def in materia di sanità: “Il rapporto spesa sanitaria/Pil nella Nadef 2023 quest’anno è 6,6%, nel 2024 6,2%, nel 2025 6,2%, nel 2026 6,1%. Altro che rilancio della sanità pubblica. Questo è il definitivo colpo di grazia“. 

Nessun problema per il Governo. Domani s’inventeranno un nuovo nemico su cui riversare l’attenzione dell’opinione pubblica. E poi se tutto va male e i collaudati metodi di distrazione di massa non dovessero funzionare, ci sono sempre i migranti a cui dare la colpa di una sanità già alle pezze.

Questi non hanno il minimo pudore e non si preoccupano di nascondere l’obbiettivo di distruggere la sanità pubblica, per rilanciare la sanità privata. Tanto loro si preoccupano solo del parere dei ricchi sfondati, gli altri, in fondo, se muoiono, rendono un bel servizio all’Inps ed al sistema pensionistico.

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