Notizie dal fronte sul Colle

Berlusconi resta a Milano, non è sceso a Roma ed il summit di centrodestra è abortito, Conte e Salvini si sono incontrati.

Gianvito Pugliese

Francamente tutto mi aspettavo ma che per le elezioni al Colle ci dovessimo attrezzare di “corrispondenti di guerra” inviati speciali in prima linea, assolutamente no!

Il bollettino dal fronte peraltro va redatto. Dunque, domani il summit annunciato a Roma a Villa Grande non si farà. Il padrone di casa rimane a Milano. Si dice una pausa di riflessione e fa sapere che domenica sera scioglierà la riserva se candidarsi o proporre un nome al suo posto. Ma c’è chi dice che Silvio Berlusconi deve riprendersi dallo choc di non riuscire a poter contare su più dei 455 voti del centrodestra. E qualcuno gli avrà anche ricordato che i cespugli sono governati e formati da tutti o quasi ex Forza italia, usciti dal partito-azienda non certo amichevolmente. Aggiungi i franchi tiratori nella Lega e Fratelli d’Italia e si scende molto, ma molto sotto ai 400, altro che i 505 indispensabili per un elezione, peraltro risicata e stentata alla quarta chiamata.

Su Berlusconi parla come un fiume in piena Vittorio Sgarbi: ” Berlusconi è ad Arcore e rimarrà ad Arcore, credo si esprimerà con dei bollettini. Mi pare chiaro che questa pausa sia diventata di riflessione, in cui lui possa elaborare un nome al posto del suo e lavorare con l’impegno di un padre della patria. Direi che da un giorno e mezzo siamo su questo punto. Io so quale è il nome che proporrà Berlusconi. La Moratti posso escluderla, Cartabia non sa chi sia, su Casellati non posso dire niente, è la presidente del Senato. Comunque mi auguro che dia un segnale di grande maturità, con la capacità di dire che occorre una figura che unisce“.

Ed ha proseguito inarrestabile: “Escludo completamente che Berlusconi si faccia contare, il nome esce prima di lunedì, immagino anche che possa uscire per iscritto. Il vertice lo si può anche auspicare, ma costringerlo a venire a Roma… Se non deve essere eletto cosa viene a fare a Roma? So che voleva il Mattarella bis come soluzione migliore in assoluto: è una cosa che mi ha detto venerdì scorso, ma da venerdì le cose sono mutate, non credo che proporrà il nome di Mattarella“.

Ma il fronte è molto più largo. Giuseppe Conte e Matteo Salvini si sono incontrati a Roma in centro, dopo pranzo. L’incontro tra il segretario e il presidente del M5s -secondo una nota della Lega- “è stato cordiale: hanno parlato di Quirinale e di governo, chiarendo i propri punti di vista. A proposito di Colle, il leader della Lega ha ribadito che il centrodestra è e resterà compatto in tutte le votazioni. Il faccia a faccia è durato un’ora: Salvini e Conte si sono visti dopo pranzo, in centro”.

Salvini per suo conto ai giornalisti sotto il Senato: “Sul Quirinale procedono gli incontri con tutte le parti in causa e il centrodestra ragionerà e voterà compatto, sarà determinato e determinante e il ruolo di Berlusconi è e sarà fondamentale. Sono fiducioso”,

Dulcis in fundo Enrico Letta: Di fronte all’assalto al Colle del centrodestra abbiamo dovuto trovare un equilibrio fra respingere l’assalto e tenere un canale di comunicazione, per un nome condiviso e non di parte, quindi non un nome di centrodestra. Dobbiamo trovare un accordo, su un nome super partes”

Si è avvertito dal fronte un imbarazzante silenzio. Matteo Renzi dicono gli inviati “non pervenuto”, ma non disperano di sentirlo prossimamente. Certo dopo aver anticipato il forfait costretto di Berlusconi e lodato le proposte di Letta, definite “di buon senso” non è che avesse molto da aggiungere, ma col senatore di Rignano non si sa mai: un colpo di scena è sempre dietro l’angolo.

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