On.le Brescia: “Casellati si dimetta”, è di parte

L’Onorevole Giuseppe Brescia, Presidente della I Commissione della Camera, “Affari costituzionali”, torna a richiedere le dimissioni della Presidente del Senato,

L’Onorevole Giuseppe Brescia, Presidente della I Commissione della Camera, “Affari costituzionali”, torna a richiedere le dimissioni della Presidente del Senato, Casellati, il cui comportamento, chiaramente improntato a partigianeria politica, e le continue violazioni dell’imparzialità, rendono la sua permanenza in quel ruolo insopportabile.

Sentite le notizie di questa sera dei TG delle TV nazionali più titolate, che riferivano tutte della richiesta da parte dell’On.le Brescia di dimissione da parte della Presidente del Senato, Casellati, ho chiesto al Presidente della I Commissione, Affari costituzionali, una dichiarazione in proposito. Mi ha risposto: ” Dopo lo stop all’emendamento sulla cannabis light in manovra, anche sul caso #Gregoretti arriva un’altra decisione di parte della presidente #Casellati! SI DIMETTA!

Ha violato ogni criterio di imparzialità facendosi chiaramente influenzare da motivi extra-istituzionali. È un fatto grave perché stiamo parlando della seconda carica dello Stato. Non è la prima volta che questo succede e per questo torno a chiedere le dimissioni. Quante altre forzature dovrà commettere su richiesta e a difesa del suo schieramento di riferimento? A quanti altri abusi assisteremo?

Il ruolo che ricopre merita ben altri comportamenti, non per lezioni di stile, ma per rispetto delle istituzioni.” Ringrazio l’onorevole Brescia, anche a nome della Testata e del suo direttore, di averci rilasciato una dichiarazione in esclusiva in momenti così concitati. Comprendo le motivazioni della sua richiesta. Mi occupo di politica sulla carta stampata e sul web da moltissimi anni, più di quanti mi piace ricordare, e francamente non ho mai assistito ad un comportamento simile da parte della seconda carica dello Stato.

Aggiungo all’elenco, pressoché completo, di Brescia il ricordo del comportamento asservito al leader della Lega, durante il famoso discorso di risposta al “je accuse” del Presidente Conte.