Reuters si accorge della Meloni a Atreju, ma solo per l’attacco alla Ferragni

Il personaggio noto e rilevante a livello internazionale è evidentemente Chiara Ferragni

Gianvito Pugliese

Im teoria domattina “il caffè con il lettore” dovrebbe occuparsi del discorso di chiusura di Atreju della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Fortunatamente non ho altre dipendenze che non siano il caffè (mediamente tre espressi al giorno e due decaffeinati) e, per l’informazione, l’agenzia di stampa inglese Reuters. Invero, l’Inghilterra, che disprezzo profondamente per aver intrapreso la strada della brexit, autocondannandosi all’irrilevanza internazionale, ma gli Inglesi hanno una tradizione di storiche follie autarchiche, ammiro con altrettanto calore per i livelli non solo qualitativi dei suoi media, ma soprattutto per l’indipendenza da partiti ed altre forme di potere. Sembra, infatti, che i Colleghi britannici abbiano assunto nel proprio dna la definizione anglosassone per eccellenza del giornalista “cane da guardia della democrazia e dell’illegalità”. Naturale che in prevalenza si tengano lontani da commistioni con il potere e le attività partitiche.

In Italia, con quotidiani che sono a tutti gli effetti organi di partito, salvo dichiararsi falsamente ed ipocritamente “stampa libera”, il modello anglosassone è solo un bel sogno per giornalisti degni di quel nome.

Andiamo al fatto. La Meloni ha il vizio di vedere sempre e solo il bicchiere mezzo pieno, anche quando è quasi totalmente vuoto e se ci sono due gocce sul fondo è grasso che cola. Gongolerà, dunque, e si vanterà di essere stata citata e considerata dalla stratosferica agenzia Reuters, e non si accorgerà o forse farà solo finta di non accorgersi, che l’unica cosa per cui è citata è l’attacco forsennato all’influencer Chiara Ferragni, vero personaggio, a ragione o torto, di autentica statura internazionale, I numeri sono numeri e trenta milioni di follower, solo su Istagram, non sono certo uno scherzo.

Meloni, secondo l’agenzia inglese avrebbe attaccato la Ferragni senza nominarla. Ha attaccato, infatti, “coloro che guadagnano con false dichiarazioni di beneficenza, in chiaro riferimento a una recente sanzione antitrust contro la principale influencer del paese, Chiara Ferragni“, Poi, il personaggio, secondo copione si è scatenato, urlante nonostante la dichiarata afonia, in una serie di populismi dozzinali ad effetto “tira applausi dei cretini”, tipo la dichiarazione con cui ha chiuso la parentesi Ferragni, “Dobbiamo spiegare ai giovani che creare prodotti (Made in Italy) è molto più straordinario che semplicemente metterli in mostra“.

La Reuters mostra meraviglia per tanta veemenza nell’attacco alla Ferragni. Forse non sa , o più probabilmente preferisce far finta di non sapere che Chiara Ferragni ed il marito Fedez, sono icone della sinistra italiana e del Pd in particolare. Naturale per la padroncina della Fiera paesana di Atreiu mettere come bersaglio del tiro a segno coi barattoli Chiara Ferragni. Lo aveva fatto prima con Elli Schlein, oggi -peraltro- promossa ufficialmente da Romano Prodi, come federatrice del centrosinistra.

E ducis in fundo, si fa per dire, Atreju che lei Meloni osanna come la vera scoperta della cultura dell’epoca Tolkieniana, secondo Reuters è solo “il festival del partito di destra Fratelli d’Italia”. Definizione a mio avviso fin troppo generosa.

Buona domenica.

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