Salvini attacca l’Austria definendola violenta e arrogante

In un discorso alla Camera annuncia ricorso alla Corte di Giustizia europea

Gianvito Pugliese

Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti e Infrastrutture, al question time a Montecitorio: “Siamo di fronte ad un atto violenza e arroganza politica e istituzionale da parte di un governo di un paese membro dell’Unione europea a cui dobbiamo porre fine. L’ambiente non centra nulla è semplicemente concorrenza sleale austriaca nei confronti degli imprenditori e degli autotrasportatori italiani, tedeschi e dell’intero continente europeo”.

Argomentava in merito ai limiti posti dall’Austria all’attraversamento del Brennero da parte dei mezzi pesanti. “Stiamo lavorando a un dossier per la liberazione del Brennero – ha dichiarato ancora– Abbiamo deciso di intesa con il presidente Meloni di attivare formalmente la procedura prevista dall’articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea che conferisce a uno stato membro la facoltà di presentare ricorso davanti alla Corte di giustizia europea contro un altro stato membro per violazione del diritto euro-unitario. Si tratta sicuramente di un gesto forte, inusuale, con pochi precedenti ma necessario”…“Gli uffici del mio ministero, insieme a Palazzo Chigi, stanno lavorando alla predisposizione del dossier. Questa attività è generalmente compito della Commissione, tuttavia la presidente Von der Leyen, non ha firmato l’avvio della procedura”.

Ha quindi concluso: “A questo punto confidiamo sulla giustizia della Corte europea: non si può pontificare a spese dell’Italia cercando accoglienza e integrazione a Lampedusa, blindando il confine del Brennero. Questo Governo porrà fine a questa vergogna”. 

Piaccia o non piaccia, quello che sta emergendo con certezza è che la politica di autorevolezza e rapporti amichevoli e finemente diplomatici che aveva portato l’Italia moralmente al vertice dell’Unione Europea è stata sostituita dal modello “un nemico al giorno per soddisfare un certo genere di elettori. Piantedosi rispolvera i blocchi navali di meloniana memoria. Lo scontro violento con la Francia è ancora pregno di conseguenze negative per il nostro Paese, ed ora “guerra all’Austria”. Qualcuno ha voglia di tornare al 1915-18? Una domanda decisamente conseguente agli eventi recenti.

Se qualcuno avesse voglia, a questo punto, di auto consolarsi potrebbe obiettarci che dopo atteggiamenti ambigui, finalmente Giorgia Meloni e Victor Orban si sono riabbracciati con immenso affetto e la stessa premier ci ha chiarito che lei e Orban ragione nella stessa ed identica maniera. Cosa, però, l’Ungheria possa fare per l’Italia, confesso, è molto al di sopra delle mie capacità intuitive.

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