Salvini si smarca dal Cav. è lui che da le carte nel centrodestra

Rivendicando il suo ruolo di coordinatore della coalizione pone un aut aut a Berlusconi

La redazione

Il leader del Carroccio: “La prossima settimana dalla Lega una proposta convincente”.

Matteo Salvini mostra impazienza e nervosismo e pone Silvio Berlusconi di fronte a un bivio: o dimostra entro domenica che ha i numeri e si candida ufficialmente o lunedì, quando cominciano le votazioni per il Colle “la Lega, come forza responsabile e di governo, farà una proposta che potrà essere convincente per tanti se non per tutti”.

Toni decisi da Via Bellerio, sono emersi nei satelliti del centrodestra molti distinguo sul Cavaliere, a cominciare da Coraggio Italia. Non si sa se tanto abbia fatto salire le quotazioni di Mario Draghi, sempre che lotta sia limitata ai soli due, il che non è scontato.

Si sussurra di colloqui recentissimi, tra centrodestra e “giallorossi” in merito a Letizia Moratti. Un nome di cui si sta discutendo, ma certamente non l’unico. Dal centrosinistra trapelano perplessità sulla Moratti proponibile solo se frutto di una convergenza bipartisan. In mancanza di accordo, se Berlusconi restasse in campo, il Pd avrebbe medita di salire sull’Aventino. Di diverso avviso le donne e gli uomini di Conte che propongono ai dem di votare un candidato di bandiera, genere Liliana Segre o Rosi Bindi o Anna Finocchiaro.

Enrico Letta: “la politica deve sapere guardare oltre: oltre l’apparenza e l’immediatezza. E fare scelte coraggiose“. Per gli azzurri, che minimizzano le perplessità sul nome del Cavaliere: “in linea con gli impegni presi e l’accordo raggiunto alla riunione dei leader del centrodestra di venerdì scorso“. La coalizione sarà “unita e saprà esprimere un candidato all’altezza. Non c’è dubbio che il profilo del presidente Silvio Berlusconi sia quello più autorevole. Ogni tentativo di creare polemiche o contrapposizioni fittizie, utili sono agli avversari politici, sarà dunque respinto”.

E da Via Bellerio: “respingiamo le letture malevoli: Salvini ha ribadito quanto sta sostenendo da settimane ed è in linea con quello che è stato deciso dopo l’ultimo vertice di centrodestra a Villa Grande“.

Vittorio Sgarbi avrebbe consigliato al Cavaliere, dice lui, una risposta diversa: “L’uscita di Salvini è un modo per riprendere la guida del centrodestra, che invece dovrebbe avere Berlusconi, se, una volta tramontata la sua candidatura facesse lui un nome. Gli ho consigliato di fare lui una mossa, magari può essere lui a far uscire di colpo Draghi, o anche Mattarella. Ma dalla nota si capisce che Silvio è ancora determinato a voler essere lui il candidato“. E ritorna ad insistere: “Deve essere Berlusconi a chiamare le singole persone, certo non un uomo del suo staff. Non esiste una via alternativa, una via politica, a quella diretta della voce di Silvio”.

Nel frattempo, a sorpresa nel centrosinistra, sembra iniziato il disgelo tra Pd e Iv. “Le cose che dice Enrico Letta sul patto di legislatura se Draghi va al Colle sono ragionevoli” dichiara Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva apre anche all’ipotesi di governo diretta dal Colle, ipotesi avanzata da Salvini: “Non è probabile ma ha un senso”. In serata Giuseppe Conte incontra i vertici del Movimento, da Stefano Patuanelli a Luigi Di Maio, da Fabiana Dadone a Federico D’Incà All’o.d.g. fare il punto a una settimana dal voto. Ma è una vicenda esclusivamente interna al movimento, Una scelta di Conte per mettere a tacere le polemiche interne e chi l’accusa di non confrontarsi e decidere con pochi.

Questo il riassunto dello stato dell’arte quando siamo esattamente ad una settimana dal primo turno di votazioni.

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