Sfiducia a Bonafede
La mozione di sfiducia nei confronti del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede agita la maggioranza.
Sarà discussa in aula mercoledì 20 maggio la mozione di sfiducia avanzata nei confronti del ministro Alfonso Bonafede.
Contro il Guardasigilli non c’è solo l’opposizione che vede, legittimamente, in questa circostanza l’occasione di poter sollevare un nuovo polverone.
La notizia dei 500 miliardi voluti da Merkel e Macron per il Recovery fund, veri e propri sostegni e non prestiti a settori e Paesi europei in crisi, che Palazzo Chigi ascrive a proprio successo. avendoli proposti, ovviamente non suscita la gioia dei non amici di Giuseppe Conte.
In questo clima, con +Europa che le politiche di Bonafede ha sempre osteggiato, ed il Movimento cinque stelle, pronto alle barricate, per difendere uno dei propri uomini di punta, è Matteo Renzi che diventa sempre più l’ago della bilancia.
Non è nel dna di Matteo Renzi, in arte Matteo due -la vendetta- non cercare di mettere a segno qualche colpo. Oggi l’ex ministro Boschi era a palazzo Chigi e Renzi ha chiesto un incontro col Premier con all’ordine del giorno le proposte di Italia Viva.
I politologi più scafati fanno notare che se si vogliono avanzare proposte di quel genere si chiede l’incontro con i segretari o i capi delegazione dei partiti alleati. Da Conte si va per ottenere qualcosa di concreto. Nomine o altro.
La mozione contro Bonafede è stata presa sul serio da Giuseppe Conte, che infatti ha spostato da martedì 19 a giovedì 21 il suo intervento in aula sulle riaperture. Evidentemente. per darsi il tempo e l’attenzione necessarie a mediare e scongiurare possibili disastri.
Povero Conte, verrebbe da dire, appena arriva una soddisfazione ecco un Matteo pronto ad avvelenargliela.
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