Siamo alla follia: fermato da Lollobrigida un Frecciarossa per scendere a Ciampino
E si scatena una bufera politica.
Gianvito Pugliese
Francamente stento a credere che la notizia sia vera. D’accordo, Meloni e family sono piuttosto arroganti e grossolani, ma se fosse vero che Lollobrigida (in copertina) avrebbe costretto ad una fermata non prevista a Ciampino un Frecciarossa per proseguire da lì in auto blu il viaggio verso la sua destinazione, Caivano, la cosa sarebbe da TSO (trattamento sanitario obbligatorio) a cui vengono sottoposti gli squilibrati pericolosi. Non ci piove.
Ma stento pure a credere che la ridda di accuse al Ministro dell’agricoltura cognato della Meloni da parte dei leader di tutti i partiti, nel silenzio assordante nella circostanza di Salvini e Tajani, sia partita così violenta e numerosa, senza aver prima controllato la veridicità del fatto incriminato.
Diamo un occhiata alle dichiarazioni sul fattaccio. Ovviamente Fratelli d’Italia difende l’indifendibile con una motivazione francamente ridicola: “Contro di lui sciacalli, nessun disagio ai cittadini“. L’ho detto e lo ribadisco questi si stanno seppellendo da soli sotto un’ondata di risate e di pernacchie dei cittadini. Prossimamente su questo schermo.
Matteo Renzi: “Se il ministro Lollobrigida ha davvero fermato un treno Alta Velocità in una stazione sul percorso Roma-Napoli ed è sceso proseguendo poi in macchina siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. I ministri possono usare i mezzi dello Stato ma non possono fermare i treni di tutti i cittadini. Se la notizia sarà confermata chiederemo in Aula le dimissioni di Lollobrigida”–
Andrea Casu, deputato dem della presidenza del Gruppo Pd alla Camera:. “Il ministro Lollobrigida non può trasformare i treni italiani nella sua auto blu. La fermata straordinaria imposta da Lollobrigida a Ciampino, come si apprende oggi dalla stampa, è un atto di un’arroganza ingiustificabile, uno schiaffo in faccia a tutti i cittadini e le cittadine che erano sul suo stesso treno, già in ritardo, e a tutte le persone che fronteggiano ogni giorno i disservizi causati dalla mancanza di finanziamenti nei trasporti da parte del governo Meloni di cui fa parte. Presenteremo immediatamente un’interrogazione in Parlamento per fare subito piena luce su questa brutta storia.
Riccardo Magi, Segretario nazionale di +Europa: “Dalla sovranità alimentare per l’Italia alla sovranità ferroviaria per se stesso. Se risultasse vera la notizia che Lollobrigida ha fatto fermare un treno, non dovrebbe attendere oltre e correre in Parlamento a spiegare. I cittadini, già vessati da un sistema di trasporti nazionale penoso, devono anche subire l’umiliazione di un ulteriore ritardo per le esigenze di un ministro. Il vero problema, è che questa classe politica oggi al governo non si sente amministratore pro tempore del Paese ma padrone dell’Italia, tanto da sentirsi in diritto di bloccare i treni”. Considerazione quest’ultima incontestabile.
Giuseppe Conte, Presidente pentastellato: “Il fatto, che non è stato smentito, rappresenta un segnale devastante della politica ai cittadini a fronte di una manovra lacrime e sangue. Una politica che ‘lascia a terra’ famiglie e cittadini mentre utilizza per sé un mezzo di trasporto e ne fa un privilegio personale. Un segnale devastante. Lo definirei un privilegio da prima repubblica, ma non so dire se ministri della prima repubblica si siano mai permessi di chiedere un privilegio del genere. Ci riserveremo tutte le valutazioni del caso”.
Sintetico il leader di Azione, Carlo Calenda: “Non è una cosa accettabile. Dimostra una concezione sbagliata dell’uso del potere pubblico e mostra scarso senso della dignità rispetto al ruolo ricoperto. Che almeno si scusi”. Calenda, e quando si è scusato? Cessa l’atto arrogante e devastante da Marchese del Grillo “perchè io so io, e voi non contate un c…o”
Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana: “Leggo da una ricostruzione giornalistica accurata de Il Fatto che ieri il ministro Lollobrigida ha pensato bene di usare un treno Frecciarossa su cui stava viaggiando come mezzo personale, scendendo alla fermata (non prevista) di Ciampino perché stava accumulando troppo ritardo e salire sull’auto blu per far prima… E allora mi viene da pensare a quei milioni di pendolari, lavoratori e studenti, che ogni giorno ne passano di tutti i colori sui regionali e non possono nemmeno lamentarsi. Sull’arroganza da privilegiato di Lollobrigida qualcuno del governo dovrà dare spiegazioni in Parlamento, perché di una versione governativa del Marchese del Grillo gli italiani non ne hanno proprio bisogno. E forse non hanno neanche bisogno di Lollobrigida al governo”. Ho copiato io Fratoianni o lui ha copiato me? Scherzo è un paragone che nasce spontaneo.
E non paghi della dichiarazione del partito i compagni (o preferite camerati?) di Lollobrigida, rappresentati dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti: “Oggi dal solito quotidiano, con la schiera al seguito di alcuni parlamentari della sinistra, arriva l’ultimo attacco spuntato contro il ministro Lollobrigida. La sua colpa sarebbe quella di essere sceso, a causa di un grave ritardo, dal treno Frecciarossa e senza recare alcun disagio ai passeggeri, pur di presenziare a un evento importante come l’inaugurazione del parco urbano a Caivano. È lampante che l’assenza di un ministro ad un’iniziativa come quella di ieri che sancisce, grazie anche al Governo Meloni, la rivincita dei cittadini contro la criminalità, sarebbe stato un vero e proprio danno all’immagine dello Stato“. Per la verità si trattava dell’inaugurazione di un parco. Che c’entra la rivincita dei cittadini contro la criminalità? Secondo me Foti l’ha detto, fa sempre effetto, ma cosa c’entri non lo sa neanche lui, che prosegue: “Se la colpa di Lollobrigida è quella di voler esser presente a tutti i costi a Caivano, di aver voluto usare un mezzo pubblico e di aver trovato prontamente un’alternativa per raggiungere il luogo, è evidente -aggiunge l’esponente di Fdi- che certi sciacalli non sappiano più a cosa aggrapparsi. E fa davvero sorridere la richiesta di dimissioni da parte di Renzi, che arriva proprio da colui il quale si fece fare ‘l’air force Renzi’ tutto per lui. Solidarietà al ministro Lollobrigida”. Ma Foti ritiene che l’Italia sia fatta tutta di fessi? Chi altro potrebbe prenderlo sul serio? E prosegue nello sproloquio, che risparmio a me ed a Voi. R davverom poco edificante.
Ed a supporto di Foti interviene il Fratello d’Italia (povera Italia!) Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti: “Stamattina, letta la notizia inerente il ministro Lollobrigida, mi sono premurato di sentire i vertici dei soggetti coinvolti o che potevano essere coinvolti nell’episodio. Più per il risalto dato al fatto che ad altro. Nessuno mi ha evidenziato elementi di criticità: nessun costo, nessun aggravio di ritardo, nessun rischio, nessun disagio per nessun passeggero, nulla di nulla“. Bene Signor Vice Ministro dal cognome che ricorda i sunti famosi per studenti poco volenterosi, non sapevo che il Governo Meloni avesse istituito le fermate facoltative dei treni a richiesta dell’utenza. Le direbbe Totò. guarda caso nella famosa cabina ferroviaria ferroviaria condivisa con l’Om,le Trombetta: “Ma mi faccia il piacere”!
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